Pronto soccorso sempre più in apnea: il Covid irrompe anche in Chirurgia

Pronto soccorso sempre più in apnea: il Covid irrompe anche in Chirurgia
ANCONA  - Arriveranno la metà dei vaccini. Tra domani e venerdì Pfizer dovrebbe consegnarne 5mila e non le 9.750 dosi settimanali concordate per le Marche....

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ANCONA  - Arriveranno la metà dei vaccini. Tra domani e venerdì Pfizer dovrebbe consegnarne 5mila e non le 9.750 dosi settimanali concordate per le Marche. L’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, annuncia che si dovrà arrivare alla prima settimana di febbraio per tornare al rispetto dei patti. Il piano di battaglia anti-Covid è un sali-scendi di conquiste e di aspettative a volte tradite.

 

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Il crescendo, ieri, è stato assicurato dal bollettino sanitario diramato dagli Ospedali Riuniti. Dei 118 posti dedicati al Coronavirus ne erano occupati 90. La rianimazione si discostava, di poco, dal punto di saturazione. La griglia, che riordina le cifre di giornata, parrebbe convertirsi in un allentamento della tensione. Se non fosse che durante la mattinata il pronto soccorso di Torrette è finito sotto stress. Una cinquantina di persone - molte over settanta e tutte no-Covid - sono state a lungo in attesa nella zona di prima emergenza. Una pressione inaspettata, che i camici bianchi dell’ospedale regionale hanno attribuito a un sovraffollamento dell’Inrca. E, soprattutto, alla minore capacità ricettiva dell’istituto di cura e ricerca per gli anziani della Montagnola.
Sul fronte della contaminazione, dopo Cardiologia, area Gastro, Oncologia, e il paziente risultato positivo giovedì in Clinica Medica, ieri il virus s’è insinuato in un altro reparto Covid-free del quartier generale sanitario alle porte di Ancona. In Chirurgia. 

Anche in questo caso s’è trattato di un solo contagiato che è stato subito isolato e sistemato nell’area Cov4, quella riservata alla bassa intensità. È stato tuttavia inevitabile far scattare l’iter dei tamponi per tutti, ma lo stato d’emergenza non si è trasformato in focolaio. 
E sono ancora le cifre a indicare che nel piano di battaglia anti-Covid è vietato retrocedere, anche solo di un passo. Sono dieci nelle Marche le persone morte secondo il bilancio della Regione, aggiornato a ieri. Un numero che fa salire a 1.874 il numero delle vite spezzate dall’inizio della pandemia. E gli ultimi a non reggere ai colpi del virus sono stati tre uomini e sette donne, tutti con patologie pregresse, di età compresa tra i 72 e i 97 anni. Cinque erano dell’Anconetano: un 72enne di Numana, un 77enne di Ostra Vetere, un 78enne di Cupramontana, una 91enne di Senigallia e una 97enne di Jesi. 



I dati continuano a non dare tregua: dei 397 nuovi positivi di tutte le Marche, 147 si sono contati in provincia di Ancona. La narrazione quotidiana di un’urgenza che non allenta la morsa indica pure che prosegue, per il quinto giorno consecutivo, il trend in diminuzione dei ricoveri. Il sali-scendi di conquiste e di aspettative a volte tradite.

 

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Corriere Adriatico