OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - «Green pass, prego». Dal tablet al cellulare, il controllo è rapidissimo. Pochi secondi per scannerizzare il Qr Code e accertarne la veridicità. La luce verde si accende sul display. «Ok, vada pure». E il viaggio può cominciare. Alla stazione, i controlli avvengono a terra con il personale di Trenitalia e a bordo dei convogli con la Polizia ferroviaria.
«Non abbiamo dovuto far scendere nessun passeggero, almeno fino a questo momento: tutti erano in possesso del Green pass e chi non lo aveva o era esentato o ha esibito la certificazione dell’avvenuto vaccino o aveva fatto il tampone nelle 48 ore precedenti», dicevano ieri mattina due agenti della Polfer in servizio sul Frecciabianca proveniente da Lecce.
Da ieri, infatti, anche sui treni a lunga percorrenza (Intercity, Intercity Notte e Frecce) è obbligatorio il certificato verde, ad eccezione dei minori di 12 anni e dei soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica.
«Mi auguro ci siano più controlli perché sono dell’idea che chiunque salga su un mezzo pubblico debba essere vaccinato - commenta -. Con il Green pass mi sento più sicura quando viaggio e sinceramente non condivido le polemiche: mi sembra uno strumento intelligente e utile per fermare il contagio». Raffaella, Caterina e Maria, tre amiche fabrianesi, hanno le valigie piene: stanno per partire per qualche giorno di vacanza a Vasto con figli al seguito. «Nessuno ci ha chiesto il Green pass, né a bordo né a terra, ma lo abbiamo con noi - spiegano -. È giusto così: chi non si è vaccinato non viaggia, stop».
I controlli avvengono per ora a campione, direttamente sulla banchina ferroviaria, dove un addetto munito di tablet interroga i passeggeri sul viaggio che stanno per intraprendere e sul possesso del certificato. «Un controllore ci ha chiesto se prendevamo il Freccia per Venezia e con un lettore ha verificato il nostro Qr - racconta Desirée Tantarelli, giovane mamma ascolana in viaggio con la famiglia -. Mia figlia non si è ancora vaccinata, ma le abbiamo fatto fare il tampone. Io e mio marito, invece, siamo a posto: ci hanno somministrato entrambe le dosi, per qualche mese stiamo tranquilli».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico