Ancona, coniugi guardano la tv: i ladri si chiudono dentro la camera della figlia

Ancona, coniugi guardano la tv: i ladri si chiudono dentro la camera della figlia
ANCONA - «Abbiamo dormito sul divano per la paura» sospirano marito e moglie che domenica sera hanno rischiato di trovarsi faccia a faccia con i ladri. Chissà...

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ANCONA - «Abbiamo dormito sul divano per la paura» sospirano marito e moglie che domenica sera hanno rischiato di trovarsi faccia a faccia con i ladri. Chissà quante volte saranno passati alle loro spalle, probabilmente scalzi o passeggiando per non far rumore su un paio di piumini poi rubati insieme a un pantalone, mentre marito, moglie e i due figli erano in salotto a guardare un film in tv. Nemmeno il loro cagnolino si è accorto di niente. «In effetti abbiamo sentito dei rumori, ma pensavamo fosse il nubifragio», dice, ripensandoci, il proprietario, un agente di commercio anconetano che abita in una palazzina condominiale di tre piani. Forse non è un caso che i banditi abbiano scelto proprio una notte buia e tempestosa per svaligiare un appartamento al primo piano di via Cittadini, all’Aspio (Comune di Osimo, ma proprio al confine con Ancona) zona ripetutamente battuta da predatori di oro.

  
Negli ultimi due mesi sono stati ripuliti un paio di appartamenti e sono sparite due auto da un garage. Qualche tempo fa anche la parruccheria del quartiere era stata visitata. «Quando ti succedono queste cose ti senti violato, siamo morti di paura, sembrava di vivere un film» dice la vittima, ripercorrendo la terribile esperienza di domenica sera. Erano le dieci, marito e moglie erano in salotto davanti alla tv. Con loro, i due figli. La più grande, 19 anni, a un certo punto è tornata nella sua camera per studiare. La porta, però, stranamente non si apriva. «Papà, l’avete chiusa a chiave voi?». No. C’erano appena stati i ladri che, per non essere disturbati ed evitare spiacevoli vis-à-vis, si erano barricati lì dentro, dopo aver ripulito nel frattempo altre due camere. «Ho intuito subito che c’era un pericolo - racconta il proprietario -. Ho detto a tutti di rimanere in sala. Ho afferrato la stampella di mio figlio, che si è operato due settimane fa a una gamba, mi sono avvicinato e abbiamo aspettato l’arrivo dei carabinieri». Quando la pattuglia è giunta sul posto, i malviventi erano scappati. Erano almeno due, considerando che hanno rubato un paio di giubbini, forse per ricambio o per proteggersi dalla pioggia mentre scappavano per campi. All’esterno, la rete di recinzione del condominio a tre piani era stata tagliata, così come quella di un palazzo accanto dove probabilmente volevano mettere a segno altri colpi: vie di fuga che avevano predisposto nel loro piano criminale. A terra, gettata nell’erba, è stata rinvenuta parte della refurtiva, articoli di bigiotteria scartati dai banditi che, invece, hanno portato via gli oggetti di maggior valore: due orologi, un paio di orecchini, qualche monile d’oro e circa 500 euro in contanti rinvenuti nei cassetti. C’erano anche i risparmi dei figli, piccole somme in denaro ricevute dai parenti a Pasqua. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i ladri sono entrati attraverso un buco nella rete nel parcheggio condominiale, si sono arrampicati sul terrazzo al primo piano facendo leva su una fioriera, quindi hanno fatto irruzione in casa con la classica tecnica del foro praticato con un cacciavite o un trapano a mano sugli infissi della porta-finestra in legno, ruotando la maniglia con un gancio ricurvo.

«Da una parte è un bene che non ci siamo accorti di niente - commenta il padre di famiglia derubato -. Cosa sarebbe successo se mia figlia li avesse scoperti? Ora non viviamo più tranquilli. Cercheremo di migliorare l’illuminazione, rafforzeremo le inferriate, magari metteremo le telecamere». L’ennesimo furto all’Aspio ha suscitato l’indignazione di Dino Latini, candidato sindaco per il Comune di Osimo, che su Facebook ha tuonato: «Basta! Invece di 150 assunti nelle società partecipate, meglio assumere vigili urbani e fare tanto pattugliamento. Invece che non avere volontari per la sicurezza, meglio impiegarli. Invece che acquistare telecamere fisse che poi non funzionano, meglio tanta prevenzione fatta sul posto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico