OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
SENIGALLIA - Veicoli danneggiati e dati alle fiamme: ancora una condanna per Jurgen Mazzoni. Il giudice Francesca Pizii ha stabilito per il 45enne senigalliese una pena di un anno e quattro mesi di reclusione. Doveva rispondere di tre atti vandalici perpetrati ai danni dei mezzi di proprietà dei familiari della studentessa vittima di atti persecutori e diventata l’ossessione amorosa di Mazzoni tra il 2016 e il 2017. Per quello stalking, è stato condannato in via definitiva a tre anni e mezzo di reclusione. Il 45enne, che ha già scontato la pena per l’omicidio della moglie Federica Gambardella commesso nel 2001, si trova attualmente in una comunità fuori regione.
Il risarcimento
Dovrà anche risarcire le vittime dei danneggiamenti, ovvero gli zii e i genitori della studentessa: in totale, il giudice ha stabilito una somma di 50mila euro. Le vittime erano parte civile con gli avvocati Ruggero Tomasi e Mary Basconi. Mazzoni, che ha sempre respinto l’accusa di aver perpetrato gli atti vandalici, era difeso dal legale Maila Catani. I fatti oscillano tra l’ottobre del 2016 e l’aprile del 2017, a Senigallia. Un arco di tempo che, in parte, coincide con gli atti persecutori di cui era rimasta vittima la studentessa 26enne che, all’epoca, aveva denunciato tutto alla Squadra Mobile di Ancona, esecutrice poi dell’arresto del senigalliese. Stando alla procura, in tre occasioni Mazzoni si era recato nelle pertinenze della famiglia della ragazza per farsi promotore dei danneggiamenti. Per la procura, il 9 ottobre del 2016 aveva squarciato le quattro ruote del furgone Opel di proprietà del padre della studentessa.
Il pacco anonimo
Lo stesso furgone, l’8 dicembre, era stato dato alle fiamme e, in quell’occasione, le lingue di fuoco avevano anche attaccato una Fiat 500.
Corriere Adriatico