Sono Covid free o hanno una manciata di casi: metà dei Comuni anconetani ha l'anti-virus

Metà dei Comuni anconetani ha quasi debellato il Covid
ANCONA - Dodici Comuni Covid free, altrettanti con un numero esiguo di residenti positivi, che per contarli bastano le dita di una mano. Oltre la metà dei 47 comuni della...

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ANCONA - Dodici Comuni Covid free, altrettanti con un numero esiguo di residenti positivi, che per contarli bastano le dita di una mano. Oltre la metà dei 47 comuni della provincia di Ancona hanno al momento una circolazione virale nulla o quasi assente, mentre soltanto cinque hanno un carico di infezioni attive che supera i due casi ogni mille abitanti.

 

Il Covid frena ma non abbastanza: zona bianca più lontana per le Marche. Un anno fa zero contagi

 

In provincia di Ancona l’epidemia è in ritirata ormai da quasi tre mesi, dopo aver toccato il picco dei contagi all’inizio di marzo, con un’incidenza di 520 casi settimanali ogni 100mila abitanti che ne faceva la seconda provincia più infetta d’Italia in rapporto alla popolazione. Adesso questo parametro - decisivo per l’attribuzione dei colori alle regioni - è sceso in provincia di Ancona a quota 31 casi settimanali ogni 100mila abitanti e ormai da metà maggio è stabilmente sotto la soglia dei 50 richiesta per entrare in zona bianca. 
Con i 19 nuovi casi di ieri la provincia di Ancona ha chiuso a 143 nuovi casi positivi il bilancio degli ultimi sette giorni, confermandosi la provincia marchigiana che sta ottenendo migliori risultati nel contenimento della circolazione virale. Così il serbatoio dei “positivi attuali” - lo stock di infezioni attive che si aggiorna quotidianamente togliendo i guariti e aggiungendo i nuovi positivi - si sta svuotando. La provincia di Ancona nel picco di metà marzo aveva raggiunto 5.743 positivi attuali, l’1,2% della popolazione residente, adesso ha un carico ridotto più o meno a un decimo di quell’onda di piena.


La città di Ancona, che il 14 marzo aveva toccato il picco di 1.056 residenti con un’infezione attiva (e un totale di 1.555 persone in quarantena) ieri era a 111 positivi attuali, 1,1 ogni mille residenti. Altre città tra le più popolose sono scese a livelli inferiori a un positivo ogni mille abitanti (Fabriano, Jesi e Falconara sono a 0,9), Senigallia è a uno su mille, Osimo a 1,5. La circolazione virale resta più sostenuta in alcuni comuni della Valmusone, il territorio investito per primo lo scorso inverno dallo tsunami della variante inglese. Castelfidardo ieri contava 34 positivi attuali, quasi 2 ogni mille residenti, Filottrano era a 27, quasi 3 ogni mille. Altri quattro Comuni superano la soglia dei 2 positivi per mille residenti, ma a parte Trecastelli (18 positivi, 2,4 per mille) gli altri sono piccoli centri che non arrivano a dieci positivi ma hanno un’incidenza alta per il numero ridotto di abitanti. Intanto cresce la zona franca in cui l’epidemia si è del tutto ritirata, con 12 comuni - un quarto del totale - ieri a 0 positivi. Si tratta di Barbara e Belvedere Ostrense, nell’entroterra senigalliese, e di dieci centri della Vallesina: Castelbellino, Castelplanio, Mergo, Montecarotto, Maiolati Spontini, Morro d’Alba, Poggio San Marcello, Rosora, San Paolo di Jesi e Serra San Quirico. Non solo piccoli borghi: Maiolati Spontini fa 6.200 abitanti ed è un centro di scambi e attività produttive tutt’altro che isolato.


Con i contagi in ritirata, si svuotano i reparti Covid degli ospedali di Ancona e provincia, che ieri avevano in carico complessivamente 45 pazienti, dopo aver superato a marzo un’ondata di oltre 400 ricoveri contemporanei legati all’epidemia. Torrette ieri ne aveva 26, il Carlo Urbani di Jesi, che a marzo aveva superato quota 100 pazienti con il virus, ieri ne assisteva uno soltanto in terapia intensiva. L’ospedale di Senigallia è ormai da una settimana è Covid free. 

 

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Corriere Adriatico