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ANCONA A pochi mesi dall’acquisto di un appartamento in largo Sarnano (pagato 75mila euro nel dicembre 2018) si è ritrovata all’improvviso “sfrattata” dall’ex proprietario e da un altro coinquilino dominicano che lei dice di non conoscere. E adesso è finita a processo assieme a due dominicani perché, non riuscendo più a riappropriarsi dell’immobile, aveva tentato di farsi giustizia da sé con l’aiuto degli amici, sfondando la porta per entrare di forza nell’abitazione.
L’accusa
Una beffa, almeno secondo l’imputata, una badante di 69 anni originaria dell’Ecuador che insieme ai due dominicani, un 54enne (ad oggi irreperibile) e un 60enne residente ad Ancona, difesi dall’avvocato Stefano Brugiapaglia, ora deve rispondere di violazione di domicilio ed esercizio arbitrario delle proprie funzioni.
La difesa
Diversa è la versione dell’imputata: sostiene di aver acquistato la casa, accordandosi con l’anziano proprietario (nel frattempo deceduto) per farlo restare alcuni mesi in attesa di una nuova sistemazione. Ma di lì a poco la badante si sarebbe trovata “sfrattata” dall’anziano e dal dominicano. Dal gennaio 2020 non sarebbe più riuscita ad entrare nell’abitazione perché spesso la sera, tornando dal lavoro, trovava la porta chiusa con la chiave inserita nella serratura. Nel giugno successivo si è rivolta al suo legale per avviare un’azione civile possessoria, chiedendo l’ordine di rilascio della casa. Istanza che il giudice ha accolto nel giugno 2021, con successivo sfratto avvenuto a settembre. Ma nel frattempo la donna avrebbe cercato di farsi giustizia da sé presentandosi sull’uscio con i due dominicani. Per la procura, un modo maldestro per introdursi nell’abitazione illegittimamente e incutere timore nel 61enne che, nel frattempo, lì ci abitava e ha deciso di chiamare la polizia e sporgere denuncia. Nell’udienza del prossimo 8 luglio verranno ascoltati i testimoni dell’imputata.
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Corriere Adriatico