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ANCONA - Un sito di compostaggio dell’erba tagliata, gradini ricoperti da uno strato di muschio, una panchina in marmo che da mesi attende di essere sistemata. Ecco come si presenta il cimitero di guerra a Passo Varano. Un pezzo di storia trasformato in angolo di degrado: una mancanza di rispetto nei confronti dei tanti giovani morti per liberare il territorio marchigiano, compresa la città di Ancona, dai nazifascisti tra il 1943 e il 1945.
E allora basta fare un giro in zona per rendersi conto della situazione d’incuria e abbandono.
La scalinata a tratti è impercorribile a causa di uno strato di muschio di colore nero che rende la superficie particolarmente scivolosa. E pensare che basterebbe un trattamento con una idro pulitrice per risolvere questo problema. Chi pensa che il cimitero di guerra sia un luogo poco frequentato dovrà rivedere la propria posizione.
Basta dare uno sguardo al registro che si trova all’ingresso del cimitero per vedere che tanti anconetani, e non solo, periodicamente rendono omaggio a questi ragazzi caduti per la libertà di un intero popolo. Frasi commoventi del tipo: «E’ importante venire per non dimenticare», oppure: « Grazie, prego per voi, per non dimenticare. Riposate in pace». Dediche che toccano il cuore, e non mancano i messaggi scritti in inglese molti dei quali riconducibili ai parenti di questi ragazzi quasi tutti caduti durante la risalita del fronte. Il cimitero di guerra di Passo Varano ospita i resti mortali di 1019 soldati di cui 57 ignoti. La Gran Bretagna conta 602 caduti, il Canada 161, l’Australia 12, la Nuova Zelanda 44, il Sud Africa 79, l’India 78, l’Africa del Sud 39, le Seychelles 2 altrettanti quelli non identificati. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico