ANCONA - Aveva un sorriso a cui era difficile resistere e una generosità senza confini, sempre proiettata verso gli altri. Un animo dolce, ma allo stesso tempo forte...
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Il cuore dell’anconetana ha smesso di battere all’Istituto Neurologico Besta del capoluogo meneghino, dove era ricoverata da inizio mese. La notizia del lutto, dalla Lombardia è subito rimbalzata ad Ancona e in Campania, regione d’origine dei genitori, gettando nello sconforto amici e affetti più cari. Lascia la mamma Giovanna Iannone, professoressa al Savoia-Benincasa, il padre Lorenzo, ingegnere della Regione Marche, il fratello Umberto e la sorella Laura, da poco diplomatasi alla scuola diretta dalla preside Alessandra Rucci. Raffaella era teneramente chiamata fin dalle scuole medie con l’appellativo di Lalla.
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Laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Urbino, era occupata nel settore delle risorse umane in un’azienda legata al mondo del volontariato. Amava scrivere e soprattutto comporre poesie. Una passione che, ai tempi della scuola (prima alle Pascoli, poi allo scientifico Galilei), l’aveva anche portata a partecipare ad alcuni concorsi letterari. A inizio luglio, il ricovero a Milano per un intervento programmato. Un’operazione delicata, ma che non lasciava presagire un tragico epilogo. Anzi, la stessa Lalla era fiduciosa della riuscita dell’intervento, posticipato di qualche mese rispetto a quanto previsto inizialmente a causa dell’emergenza Covid. Nessuno poteva aspettarsi che l’angoscia e il dolore potessero prendere il posto della speranza. Dopo l’intervento sono sorte alcune complicazioni che hanno costretto il personale medico a sottoporre la 30enne a un’operazione d’urgenza. Purtroppo non è bastata a salvarle la vita. Il funerale oggi alle 16, alla chiesa delle Grazie, quartiere dove Lalla viveva. Il cordoglio del Savoia-Benincasa: « Non ci sono parole, non ci sono frasi che possano descrivere il nostro dolore. Possiamo solo testimoniare la nostra sincera vicinanza e l’amore di tutta la comunità in questo abbraccio muto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico