Choc a Montacuto, lancia uno sgabello contro l'infermiera. Poi sfida gli agenti: «Non potete farmi niente, ci sono le telecamere»

Il carcere di Montacuto
ANCONA - Ha scaraventato uno sgabello contro l’infermiera che gli stava somministrando un farmaco, poi è uscito dalla cella e ha seminato il caos. Ennesima...

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ANCONA - Ha scaraventato uno sgabello contro l’infermiera che gli stava somministrando un farmaco, poi è uscito dalla cella e ha seminato il caos. Ennesima aggressione nel carcere di Montacuto da parte di un detenuto.

 

 

A denunciarla è Gianluca Scarano, vice segretario regionale del sindacato Uilpa. Solo grazie all’intervento tempestivo della polizia penitenziaria è stato possibile ripristinare l’ordine all’interno della casa circondariale. Ma a fatica. 
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo si sarebbe opposto alla richiesta dell’infermiera di assumere la terapia a vista: una modalità adottata proprio a tutela dei carcerati, soprattutto quelli affetti da problemi psichici che talvolta fanno abuso di farmaci per sballarsi o come gesto autolesionistico. Il detenuto all’improvviso ha afferrato uno sgabello e l’ha tirato addosso all’infermiera: per un soffio non l’ha colpita. Approfittando della confusione, ha abbandonato la cella e si è rifiutato di rientrare, mettendo a repentaglio la sicurezza a Montacuto. Prontamente sono intervenuti gli agenti della polizia penitenziaria per bloccare l’uomo e riportarlo nella cella, non senza fatica. Mentre veniva ricondotto a forza nella sua cella, il detenuto avrebbe sfidato gli agenti: «Non potete farmi niente, ci sono le telecamere», avrebbe gridato. 
«Ma è proprio grazie alla videosorveglianza che è stato possibile ricostruire quanto accaduto - spiega il sindacalista Scarano -. Ormai è una prassi consolidata essere sottoposti ad aggressioni e istigazioni da parte della popolazione detenuta. Da dicembre tutte le forze di polizia saranno dotate di taser, un ottimo strumento deterrente. Tutte tranne la polizia penitenziaria». 


La situazione nel carcere di Montacuto è sempre più esplosiva tra risse, aggressioni e gesti dimostrativi. A settembre un poliziotto della Penitenziaria era finito all’ospedale per aver sedato una zuffa tra carcerati. Qualche giorno prima 6 detenuti erano stati trasportati al Pronto soccorso per una serie di emergenze, tra tentati suicidi, risse e malori. Un quadro allarmante, aggravato dalla cronica carenza di personale e da problemi strutturali che tutti i sindacati chiedono urgentemente alle istituzioni di risolvere. 

 

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Corriere Adriatico