ANCONA - Le buste paga erano apparentemente in regola. Gli accertamenti avrebbero rilevato invece tutt’altro: secondo i rilievi dell’Ispettorato del lavoro diretto dal...
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Secondo l’Ispettorato, le ricevute di pagamento in contanti, le richieste di anticipazione del Tfr e le buste paga venivano predisposte unilateralmente dalla ditta e fatte firmare ai lavoratori (quasi tutti di origine bengalese) senza permettere loro di comprendere cosa firmavano, senza darne una copia, senza possibilità di chiarimenti, pena la perdita del posto. Gli operai in questione trattavano la molatura degli scafi, lavorando di notte dal lunedì al venerdì per almeno 8 ore, più il sabato pomeriggio per 4-5 ore. Per gli ispettori, nei fatti, la maggiorazione notturna non sarebbe mai stata erogata, così come le tutele e le relative indennità. I lavoratori sarebbero stati saldati con una paga globale omnicomprensiva con un minimo di 6 euro a un massimo di 7,50 l’ora. All’esito degli accertamenti sono state contestate sanzioni amministrative per 64.917 euro, addebitati circa 68.600 euro di contributi previdenziali ed emanato 26 diffide accertative per crediti patrimoniali dei lavoratori per complessivi 309.807 euro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico