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ANCONA - Le auto sfrecciano lungo la discesa ignorando il cartello di divieto ai non autorizzati. Una lunga fila di veicoli costeggia il marciapiede, moltissimi appartengono a chi abita in zona ma ci sono anche quelle senza contrassegno. «La mattina, durante la settimana, è un continuo di macchine che scendono, poi ci sono quelli che parcheggiano addirittura per tutto il giorno e vanno a lavorare il centro.
Certe volte arriva la municipale e allora le portano via o vengono multate, in altre occasioni no e quindi per noi residenti non ci sono più spazi». Sono le lamentele di una residente di via Cialdini.
Il malcontento
Come lei sono tante le persone che abitano qui e che, per scaricare la spesa o per far scendere i bambini dai seggiolini, devono girare a vuoto e lottare con la sosta selvaggia di chi non rispetta le regole. «Ci sono stati anche dei problemi con le ambulanze che non sapevano dove fermarsi per caricare i malati». Insomma, una situazione che crea non pochi disagi. «Tanto lo sanno tutti che qui le telecamere non funzionano - esclama Alberto Galeazzi prima di uscire dalla sua auto -. La gente fa come vuole. Io sono anziano, abito qui da una vita e per fortuna ho il garage. Sennò non so come avrei fatto». Alberto è in affitto e risiede in una delle case popolari dell’Erap in cima alla via. «Sono qui da trent’anni e il palazzo ormai ha dei vistosi problemi di manutenzione. Sul retro ci sono dei pali arrugginiti e la strada è un disastro. Paghiamo regolarmente ma le cose rimangono sempre uguali». In effetti, oltre al marrone della ruggine sul retro dei palazzoni, passeggiando tra i vicoli che affacciano su una splendida vista mare si scorgono scarabocchi ai muri, umidità, fili scoperti e transenne di legno.
Sullo sfondo ci sono le aree verdi con i giochi a cui servirebbe una bella risistemata. Qui vicino, in un piccolo sottopasso a metà della via, c’è uno spazio decorato con l’intenzione di riqualificare la zona. Il piccolo passaggio tra via Cialdini e via Astagno, infatti, accoglie con trionfi di colore e atmosfere oniriche chi vi entra. I murales sono firmati da diversi artisti provenienti da tutta l’Italia.
C’è poi l’altro tema che affligge i residenti di Capodimonte: le buche e i rattoppi dell’asfalto rifatto appena due anni fa.
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Corriere Adriatico