Il post con il dito medio: «Parlano di noi». I bulli delinquenti si prendono gioco sui social della mamma coraggio

Il post pubblicato dai bulli-delinquenti
ANCONA - Non solo non hanno paura. Ora si prendono anche gioco di chi parla e indaga su di loro. I delinquenti senza scrupoli sono tornai a prendere di mira Patrizia Guerra, la...

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ANCONA - Non solo non hanno paura. Ora si prendono anche gioco di chi parla e indaga su di loro. I delinquenti senza scrupoli sono tornai a prendere di mira Patrizia Guerra, la mamma del 17enne aggredito tre volte nell’arco degli ultimi due anni. Uno dei bulli ha postato su Instagram una foto in cui mostra il dito medio, rivolto allo schermo della tv in cui scorrono i titoli del Corriere Adriatico, riproposti dalla trasmissione di Rai 1 “Storie Italiane”. 

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Anche ieri la conduttrice Eleonora Daniele è tornata ad occuparsi del caso della signora Guerra (di cui trattiamo da tempo) e sono stati mostrati i post in cui i baby delinquenti se la prendono contro chi è impegnato a combattere il fenomeno della violenza giovanile. «Stanno parlando di Ancona», si legge in un messaggio, accompagnato da insulti. Nell’altro, il dito medio è rivolto ad un recente articolo del Corriere Adriatico in cui abbiamo pubblicato foto e commenti social degli spacconi che si vantano di essere “127 ricercati”. Dopo che la signora Patrizia ha deciso di denunciare la terza aggressione subita dal figlio, a inizio dicembre, nei pressi del capolinea degli autobus di piazza Ugo Bassi (in due l’hanno preso a calci e pugni per uno sguardo di troppo, mandandolo all’ospedale con 30 giorni di prognosi), per lei e la sua famiglia è andata sempre peggio. Alle minacce di morte - sempre via social - hanno fatto seguito i pedinamenti. «Ora mio figlio ha paura ad uscire di casa, ma non ci fermeranno», ha ribadito anche ieri la mamma-coraggio, determinata a replicare ad Ancona il progetto dei City Angels, angeli custodi dei più deboli, già presenti a Milano e in altre città italiane. 


La disperazione è tale che Patrizia, dopo aver chiesto aiuto alle istituzioni e alle forze dell’ordine, si è rivolta anche al Presidente della Repubblica, a cui ha scritto una lettera per esternare la sua angoscia e sollecitare una pronta risoluzione al fenomeno del bullismo e della violenza giovanile. «Vogliamo essere tutelati - ha scritto a Mattarella -, vogliamo tornare a vivere in pace. Attraverso la sua intercessione, chiediamo che si faccia il possibile per individuare e assicurare alla giustizia questi delinquenti: senza una pena severa non potrà mai esserci rieducazione né reinserimento sociale». 

 

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Corriere Adriatico