Ancona, botte e minacce alla madre per avere soldi. Lei si sfoga nella casa di riposo: denunciato. Lui: «Era un rapporto amorevole»

Ancona, botte e minacce alla madre per avere soldi
ANCONA Botte e minacce all’anziana madre per avere denaro per acquistare la droga. Un calvario che una donna 70enne anconetana ha vissuto per tre anni, sopportando in...

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ANCONA Botte e minacce all’anziana madre per avere denaro per acquistare la droga. Un calvario che una donna 70enne anconetana ha vissuto per tre anni, sopportando in silenzio per non mettere quel figlio così fragile nei guai, sperando in cuor suo che la smettesse. Ma invece le vessazioni sono andate avanti anche quando la donna era stata accolta in una casa di riposo per essere accudita a seguito di un incidente domestico.  


Il racconto 


Sono stati proprio gli operatori sanitari della struttura a raccogliere il suo sfogo e lanciare l’allarme al 112.Così è stato denunciato il figlio, un 36enne anconetano, accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti dell’anziana madre. Il ragazzo, con problemi di tossicodipendenza, stando alle accuse, avrebbe picchiato, minacciato e offeso ripetutamente l’anziana madre per avere denaro con cui acquistare la droga. Queste condotte sarebbero iniziate nel 2020 e si sono protratte fino alla primavera 2023, quando l’anziana è stata ricoverata in una casa di riposo a seguito di una caduta in casa per cui necessitava di assistenza. Il figlio, tuttavia, si sarebbe recato sistematicamente dalla madre per continuare a chiederle denaro. Esattamente come prima. La donna, esasperata, si è sfogata con gli operatori della struttura, che hanno subito avvisato la Polizia facendo scattare il procedimento a carico del figlio. Ieri è stato sentito nel corso dell’interrogatorio di garanzia dal gip Sonia Piermartini. Difeso dall’avvocato Lorenzo Manfredi, il 36enne ha smentito di aver alzato le mani sulla madre, sostenendo invece che tra i due ci siano rapporti amorevoli tanto che la madre va a trovarlo nella comunità terapeutica dove lui si sta disintossicando e lo chiama spesso per sincerarsi delle sue condizioni e del percorso terapeutico che sta sostenendo. La Procura ha chiesto l’applicazione della misura cautelare della libertà vigilata dell’indagato e l’obbligo di disintossicarsi dalla droga. Il gip si è riservato su tale misura.

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Corriere Adriatico