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ANCONA Quando si è vista recapitare la bolletta-monstre dell’acqua da 31mila euro, più un successivo conguaglio da 5mila euro, per poco non si è sentita male. Ha pensato a un errore o a qualche abusivo infiltrato nel suo appartamento, peraltro disabitato da anni. Ma poi si è convinta che la causa di quella spropositata doppia fattura di Viva Servizi sarebbe da ricondurre alla rottura di una tubazione, a suo dire causata dagli operai che hanno lavorato al restylinga da 2,6 milioni della scuola De Amicis.
La ricostruzione
Sì perché l’abitazione sul viale della Vittoria di proprietà della dottoressa che minaccia di fare causa al Comune, se non verrà risarcita, confina proprio con il plesso rimesso a nuovo dalla precedente Amministrazione, fatta salva la palestra che è stata prima costruita e poi demolita per difetti strutturali.
La sorpresa
Nel febbraio scorso la donna ha ricevuto da Viva Servizi una segnalazione per un consumo eccezionale di acqua nel periodo tra il 27 agosto 2022 e il 15 febbraio 2023, a cui ha fatto seguito una doppia (amara) sorpresa: una bolletta da 31mila euro più un successivo conguaglio da 5mila euro. Totale: 36mila euro per un periodo di neanche sei mesi. Un salasso. A quel punto la proprietaria dell’appartamento al Viale, esterrefatta per il conto salatissimo da pagare, ha incaricato una ditta di ricercare le cause del consumo anomalo d’acqua, che sarebbe riconducibile alla rottura di una tubazione durante i lavori di restyling della De Amicis. Così, nel settembre scorso ha deciso di scrivere al Comune, nell’intento di concludere una convenzione di negoziazione assistita. Di fronte alla risposta negativa, ha deciso di rivolgersi ai propri avvocati per ricorrere al tribunale civile contro il Comune, chiedendo un accertamento tecnico preventivo finalizzato a determinare le cause della perdita idrica e, se davvero c’è stata la rottura di una tubatura, individuarne le responsabilità. L’obiettivo è raggiungere, se possibile, un bonario componimento della lite giudiziaria. La giunta ha conferito il mandato all’avvocato Monica De Feo per tutelare le ragioni del Comune. L’udienza civile è fissata per il 31 gennaio. In giunta l’assessore agli Affari legali, Antonella Andreoli, ha fatto presente che nel contratto per il restyling della De Amicis esisteva una clausola per cui la ditta incaricata si assume le responsabilità per danni a terzi, coperti da una polizza assicurativa. Dunque, il Comune punta a veder riconosciuta dal giudice la carenza di legittimazione passiva, dichiarandosi estraneo alla controversia.
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Corriere Adriatico