La pedana è una trappola e a Portonovo non c'è la guardia medica

La pedana è una trappola e a Portonovo non c'è la guardia medica
ANCONA - Duplice beffa per i servizi di Portonovo. Non bastava la Guardia medica turistica, annunciata come operativa dal 1° luglio, con il prefabbricato addetto all’uso...

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ANCONA - Duplice beffa per i servizi di Portonovo. Non bastava la Guardia medica turistica, annunciata come operativa dal 1° luglio, con il prefabbricato addetto all’uso già pronto da una quindicina di giorni, ma vuoto e non operativo. Ora la beffa riguarda anche i disabili nel tratto di spiaggia a loro riservato tra Emilia e il ristorante Il Laghetto. 

 

La segnalazione 

La pedana che conduce al mare presenta due anomalie. Il camminamento in legno si interrompe per 2-3 metri prima di imboccare la passerella finale ed è sprovvisto dei corrimano laterali per scendere in sicurezza. Lo scorso anno la passerella era fornita di questo supporto, ma ora è sparito: manca la corda di scorrimento da inserire negli appositi paletti. Per entrare in acqua il portatore di handicap, per non cadere, deve contare sull’aiuto del bagnino. Poi c’è il nodo della guardia medica, un problema che riguarda l’intera riviera del Conero, visto che si presenta anche a Sirolo e Numana, oltre che a Portonovo. Eppure queste località sono frequentate da migliaia di persone che meriterebbero un minimo supporto sanitario, almeno per una ricetta o un consiglio per la risoluzione di piccoli problemi fisici. Un servizio sempre presente in passato e molto apprezzato da tutti, gente del posto e turisti. Quest’anno, a luglio inoltrato, niente di tutto questo. Nella baia c’è solo la struttura desolatamente vuota. 

Il nodo

Nei giorni scorsi l’assessore Stefano Foresi si era mostrato desolato. «Purtroppo c’è una imprevista carenza di medici disponibili e non è ancora possibile attivare il servizio - ha spiegato -. Speriamo che la situazione si possa risolvere al più presto. Sono in contatto con l’Asur e stiamo lavorando per risolvere questa anomalia». Lo stesso direttore dell’Asur 7, Claudio Martini, conferma: «Il bando è andato deserto e non è possibile obbligare un medico a farsi avanti. Capisco i disagi, ma possiamo agire solo per convincere qualche medico ad accettare questa destinazione. Purtroppo la carenza di organico c’è in tutte le Marche. Volevamo attivare il servizio addirittura il 15 giugno, e fino al 15 settembre, ma ancora non è stato possibile». 

 

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Corriere Adriatico