Il "tornado" dei vandali travolge il bar, strage di sedie e tavolini: «Una generazione di disperati»

Il "tornado" dei vandali travolge il bar, strage di sedie e tavolini: «Una generazione di disperati»
ANCONA - Tavolini e sgabelli scaraventati a terra senza pietà. Così, per gioco. O forse è stato un dispetto, magari una forma di protesta da parte di qualche...

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ANCONA - Tavolini e sgabelli scaraventati a terra senza pietà. Così, per gioco. O forse è stato un dispetto, magari una forma di protesta da parte di qualche esagitato che voleva a tutti i costi da bere, ma mercoledì sera ha trovato il locale chiuso. «Soffiava un forte vento di scirocco e abbiamo preferito non aprire», spiega Francesca Mabiglia, titolare del frequentatissimo Barino del porto. Lei stessa, esterrefatta, ha pubblicato su Facebook una foto della sgradita sorpresa trovata ieri, all’indomani della festa dell’Immacolata.

 

Qualcuno si è divertito a fare strike di tavoli e sedie all’esterno del locale. Sembrava passato un tornado. E non è la prima volta.

Il blitz

«Un paio di settimane fa qualcuno ha spaccato la nostra insegna - racconta -. Devono essersi impegnati a fondo perché è posizionata molto in alto. Si saranno arrampicati per romperla, non lo so, o forse hanno utilizzato un bastone. Adesso ci risiamo. Quando sono arrivata al lavoro, ho trovato un disastro: c’erano tavolini e sgabelli buttati a terra, alcuni sono stati danneggiati. La stessa cosa era successa alla fine dell’estate e non era stata certo una raffica di vento, come qualcuno pensava. In più, stavolta hanno abbattuto una finestrella vicino alla porta d’ingresso. Io non capisco chi è che ci vuole così male», sospira Francesca. 

Il sospetto 

Un’idea l’imprenditrice ce l’ha: è convinta che dietro a questa scia di bravate ci sia qualche bullo. «Mercoledì era festa, sicuramente un gruppetto di ragazzini avrà pensato bene di presentarsi al Barino per bere qualcosa e quando l’hanno trovato chiuso, avranno sfogato in questo modo la loro rabbia - riflette -. La cosa che più mi sconvolge è che in quattro mesi siamo stati chiusi due volte e puntualmente ecco quello che è successo. Questi adolescenti non sanno più dove andare, specialmente i tanti che non si sono ancora vaccinati e non possono entrare nei locali o sfogarsi in palestra. È una generazione di disperati». Il pensiero corre ai controlli delle forze dell’ordine e alle proposte che le istituzioni stanno valutando per porre un freno al fenomeno dei bulli e della violenza giovanile. «Abbiamo saputo che stanno pensando di imporre il numero chiuso a piazza del Papa - continua Mabiglia -. Ma stiamo scherzando? Lo sanno quanto pagano d’affitto i commercianti di quella zona? E poi è inutile chiudere. Se non fanno danni da una parte, si trasferiscono da un’altra. Un punto di aggregazione devono comunque trovarlo». 

La denuncia 

Restano i danni e il dispiacere per l’ennesimo raid di fronte al quale, però, la titolare del Barino non intende restare con le mani in mano. «Ho deciso che stavolta sporgerò denuncia alla Polizia di frontiera - annuncia -. Non la passeranno liscia. Sono curiosa di vedere di chi si tratta dalla videosorveglianza». Il bar del porto non è dotato di spy cam, ma la zona è ampiamente coperta dagli occhi elettronici. «Ci sono quelle delle poste e dell’Autorità portuale che riprendono proprio il nostro ingresso». Francesca confida nelle capacità investigative della polizia e nell’assist delle immagini. «Mi auguro che dai video si possa risalire agli autori di questa ennesima bravata». 

 

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Corriere Adriatico