«Siete femmine, state zitte». Commesse ostaggio dei bulli: raid delle baby gang nei negozi del centro

Forze dell'ordine a caccia delle baby gang del centro
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ANCONA - L’ultima moda dei bulletti? Irrompere nei negozi d’abbigliamento, creare scompiglio e poi scappare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Sono raid fulminei, accompagnati da minacce alle commesse, insulti ai clienti e gesti deprecabili, come orinare nei camerini o scaraventare a terra e calpestare la merce esposta sugli scaffali. 

 
Blitz vandalici che si stanno ripetendo spesso in centro. In particolare, negli ultimi giorni è stata presa di mira due volte una nota catena d’abbigliamento di corso Garibaldi. I responsabili dello store ogni volta si sono rivolti a polizia e carabinieri, ma puntualmente, all’arrivo delle divise, i bulli erano già scappati. Entrano a frotte, 15-20 adolescenti tutti insieme. Sono presumibilmente minorenni, tra loro alcune ragazze. Ci sono anconetani, ma anche le seconde generazioni, giovani nati o cresciuti in Italia da famiglie d’origine straniera, a giudicare dai tratti somatici. Le incursioni-lampo avvengono durante lo struscio pomeridiano. L’ultima, la settimana scorsa. 


La comitiva si è presentata nello store in questione e subito ha dato sfogo ad una rabbia incomprensibile. I baby vandali si sono messi a correre sparpagliandosi nei vari reparti. Alcuni hanno afferrato t-shirt, felpe e pantaloni gettandoli sul pavimento senza pietà. Altri sono entrati nei camerini, forse anche nel tentativo di rubare qualche vestito: c’è chi ha addirittura fatto pipì negli spogliatoi, a giudicare dalle tracce rinvenute dai responsabili della sicurezza. Ma quello che più inquieta è l’atteggiamento da prepotenti che adottano con i dipendenti dello store. «Stai zitta, sei solo una femmina», si è sentita urlare in faccia una commessa da uno spaccone.

Quando gli ha risposto, sarebbe stata pure minacciata con una frase del tipo: «Ci vediamo fuori, ti aspetto, non scappi». Raid di questo genere si sarebbero verificati ripetutamente nelle ultime settimane. Segno che il centro continua ad essere in mano a baby gang senza scrupoli, composte da ragazzini non ancora maggiorenni, alcuni poco più che bambini, che si divertono a seminare il panico nei luoghi dello shopping. Sanno di poter restare impuniti e questa è la loro forza: probabilmente credono che la legge sia dalla loro parte o che il loro status di minorenni sia una sorta di scudo contro ogni punizione. Non è escluso che tra i vandali del corso si nascondano i protagonisti delle recenti aggressioni in centro, come il 14enne che ha rivolto insulti omofobi e poi ha aggredito una 16enne, sabato scorso, o i due giovani che lunedì sotto i portici di piazza Cavour hanno accerchiato e rapinato tre quindicenni mentre pranzavano davanti ad un Kebab. 

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Corriere Adriatico