Ancona, i baby bulli padroni degli autobus tra danni, alcolici niente mascherina

Ancona, i baby bulli padroni degli autobus tra danni, alcolici niente mascherina
ANCONA - Vessati dai branchi di ragazzini terribili, costretti a vedere gli autobus vandalizzati e gli altri passeggeri disturbati. Gli autisti degli autobus possono solo prendere...

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ANCONA - Vessati dai branchi di ragazzini terribili, costretti a vedere gli autobus vandalizzati e gli altri passeggeri disturbati. Gli autisti degli autobus possono solo prendere il telefono, comporre il Nue 112 e attendere l’arrivo delle forze dell’ordine. Dal “94” che arriva al mare, passando per le linee extraurbane fino a quelle che arrivano al maxi parcheggio degli Archi e al quartiere del Piano: ormai quasi nessun mezzo può dirsi salvo dai bulli che, nel tempo, sono arrivati ovunque.

 

Essendo quasi tutti minorenni, i ragazzi si spostano a bordo di questi mezzi seminando puntualmente il panico tra la folla. Salgono con le bottiglie di superalcolici nascoste negli zaini e cominciano a tracannarle. Poi, su di giri, una volta finite le lanciano a terra e attuano le solite mosse per disturbare passeggeri e conducente: urlano, scalpitano e ascoltano musica raggaeton a tutto volume. Inoltre i baby vandali riempiono di scritte i mezzi, trovano da discutere e si atteggiano in modo spavaldo convinti che niente e nessuno possa toccarli. Il delegato Conerobus della Fit-Cisl Augusto Serrani, parla anche di un altro tema che si affianca all’inciviltà dei ragazzini terribili, ossia quello delle mascherine obbligatorie sui mezzi.

Fino a settembre vanno indossate ma certi passeggeri sembrano non volerlo proprio capire: «Accanto alla questione delle baby gang c’è il tema dell’uso dei dispositivi di protezione personale che vanno indossati per legge su tutti i mezzi di trasporto. Ormai l’ordine pubblico è diventato un optional e gli autisti possono solo intervenire contattato la polizia, oppure devono farlo i passeggeri quando notano che c’è qualcuno che non rispetta le regole. Non è bello da vedere ma c’è moltissima aggressività in giro e sui mezzi si scatena con tutta la sua forza. Certi ragazzi non vogliono capirlo ma le regole ci sono e vanno rispettate». 

 

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Corriere Adriatico