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ANCONA - Ristoranti e alberghi presi d’assalto. La riviera fa da volano per l’attrattiva turistica. Ma anche l’offerta dei borghi e delle aree interne, tra escursioni, enogastronomia e cultura, mette a segno una bella performance in quanto a prenotazioni. Ma tutto si è praticamente risolto nei giorni a ridosso della Pasqua. Perché fino a una settimana fa gli operatori stavano in equilibrio sul filo dell’incertezza. Tante telefonate, ma poche conferme. Poi l’impennata nel rush finale. Dunque si può dire che questa è sicuramente la Pasqua del last minute.
E del turismo di prossimità. Infatti, a giudicare alle prenotazioni arrivate nelle strutture ricettive, l’affluenza è in gran parte dal centro Italia con una buona prevalenza di spostamenti interni alla regione.
La soddisfazione
«Finalmente abbiamo tirato un sospiro di sollievo - dice Massimiliano Polacco, direttore generale di Confcommercio Marche Centrali - fino alla settimana scorsa i numeri non erano per nulla incoraggianti».
Prenotazioni boom
E se negli alberghi, almeno per quanto riguarda le grandi strutture, la possibilità di trovare un alloggio anche all’ultimo è una speranza realizzabile, nei ristoranti è praticamente impossibile presentarsi senza aver prenotato. Soprattutto lungo la costa. «E’ una vittoria facile - commenta Marcello Nicolini, titolare del ristorante Il Laghetto a Portonovo -, da noi il weekend di Pasqua non è indicativo. Storicamente siamo sempre stati pieni, anche perché coincide con l’avvio ufficiale della stagione». A riempire le sale dei ristoranti sono principalmente famiglie. «Ma anche qualche turista da fuori regione - spiega Nicolini - in particolare molti milanesi che hanno le residenze estive sul Conero e approfittano del weekend pasquale per dare una rinfrescata alla casa e fermarsi qualche giorno». Sul fronte dei tour operator, invece, la Pasqua ha inciso quasi nulla sull’incoming.
Il controcanto
Anzi «molto male» commenta secco Ludovico Scortichini, titolare di Go World e presidente del Gruppo Turismo Confindustria Marche Nord. Principalmente proprio perché si è trattato di un turismo last minute e, quindi, organizzato privatamente dai singoli utenti. Bypassando completamente i tour operator. «Per noi una Pasqua assolutamente nulla - spiega Scortichini - tra caro vita, guerra, Covid abbiamo riscontrato un effetto in senso negativo sulla psicologia di chi avrebbe voluto partire».
Eppure gli auspici sull’attrattiva delle Marche c’erano, Ed è dimostrato anche dal fatto che molte strutture sono al completo. «Ma tolte le nicchie come riviera del Conero e Portonovo che grazie alla posizione di pregio riempiono a prescindere - specifica l’Ad di Go World - non c’è un grande appeal per le Marche in questo periodo dell’anno. Va meglio la Sicilia, ad esempio, perché il turista può già approfittare dei primi bagni al mare. Oppure l’Umbria per le passeggiate e il trekking outdoor». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico