Altri sei mesi per completare l’inchiesta sulla strage alla Lanterna Azzurra

Altri sei mesi per completare l’inchiesta sulla strage alla Lanterna Azzurra
ANCONA  - Ancora sei mesi per completare l’inchiesta sulla strage della Lanterna Azzurra. È stata chiesta e ottenuta dal pm Paolo Gubinelli la proroga...

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ANCONA  - Ancora sei mesi per completare l’inchiesta sulla strage della Lanterna Azzurra. È stata chiesta e ottenuta dal pm Paolo Gubinelli la proroga dell’indagine messa in piedi per fare luce sulla sicurezza e sugli aspetti burocratici legati alle autorizzazioni ottenute dal locale. In questo filone, sono 17 gli indagati a piede libero. Tra questi, i membri della Commissione di vigilanza dei locali di pubblico spettacolo dell’Unione dei Comuni Misa-Nevola, i proprietari dell’immobile, i gestori della Lanterna, l’addetto alla sicurezza la notte compresa tra il 7 e l’8 dicembre 2018, e due consulenti che – stando alla procura – avrebbero prodotto falsa documentazione. I reati contestati a vario titolo vanno dalla cooperazione in omicidio colposo plurimo aggravato (nella calca morirono cinque minori e una giovane mamma), alle lesioni anche gravi di 197 persone, passando per il disastro colposo aggravato dal fatto che il locale – secondo l’ipotesi accusatoria – non poteva essere destinato all’attività di intrattenimento e di pubblico spettacolo e non garantiva le necessarie condizioni di sicurezza in caso di emergenza, e il falso ideologico.



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La proroga è stata chiesta dal pm perché «le indagini, nonostante tempestivamente avviate, non possono essere ancora concluse data la loro complessità, insita anche nella necessità di sviluppare gli spunti investigativi offerti dalle relazioni predisposte dai consulenti tecnici». Per la procura, erano stati nominati a fine dicembre 2018 l’ingegnere della Politecnica delle Marche Costanzo di Perna e il colonello dei carabinieri Marcello Mangione. Il primo si era concentrato sui condotti di areazione e sul sistema di ventilazione. Il secondo sulle uscite di sicurezza, la rampa esterna (quella dove si erano accalcati i ragazzi) e il funzionamento delle luci. È in corso, in abbreviato, il processo per i sei componenti della banda dello spray, accusati di aver spruzzato la sostanza urticante e aver creato il caos all’interno del locale per rubare collane agli avventori: l’11 giugno inizierà l’esame degli imputati.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico