Aggressione sul bus, i bulli sono ancora in fuga. Spycam fuori gioco: «Sistematele subito»

Aggressione sul bus, i bulli sono ancora in fuga. Spycam fuori gioco: «Sistematele subito»
ANCONA Gli aggressori della studentessa 19enne a bordo del bus 44 potevano essere incastrati dalle immagini riprese dalle spycam interne al mezzo. Potevano, appunto. Ma non...

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ANCONA Gli aggressori della studentessa 19enne a bordo del bus 44 potevano essere incastrati dalle immagini riprese dalle spycam interne al mezzo. Potevano, appunto. Ma non è così. Perché da una nota della Questura si apprende che «le telecamere presenti sull’autobus sono risultate non funzionanti». Fuori dai giochi anche quelle installate sul bus extraurbano dove domenica scorsa i baby vandali hanno distrutto un finestrino.

 

Le indagini 


Oltre il danno, la beffa. La speranza del presidente di Conerobus, infatti, era proprio quella di risalire agli autori degli ultimi fatti proprio grazie alle telecamere. Ma niente da fare. Intanto proseguono le indagini: il questore Cesare Capocasa «sta valutando - continua la nota in riferimento ai fatti accaduti venerdì - provvedimenti volti ad impedire possibili reiterazioni delle condotte incivili poste in essere dai minori coinvolti nell’aggressione».

Pugni, sputi, spintoni. È quanto ha dichiarato alla polizia di aver subito la ragazza a bordo del 44 venerdì intorno alle 13,30, quindi dopo scuola, da parte di due fratelli. I teppisti si sono poi dileguati scendendo alla fermata di piazza Ugo Bassi, mentre la ragazza, una volta arrivata al capolinea di piazza Rosselli, ha subito chiesto soccorso alla polizia intervenuta prontamente sul posto insieme ad un mezzo del 118. Alla luce degli ultimi avvenimenti D’Angelo ha annunciato che Conerobus si rivolgerà ad un servizio di sicurezza privata per evitare che episodi del genere si ripetano.


La sicurezza 


«Prima di ricorrere ai vigilantes sarebbe meglio mettere a posto le telecamere non funzionanti - suggerisce Emanuele Cingolani, segretario generale Uil Trasporti Marche -. Abbiamo chiesto un incontro all’azienda, stiamo ancora aspettando una risposta». Il prossimo 7 novembre è fissato il Cda di Conerobus dove la direzione discuterà proprio la necessità di indire un bando per il servizio di sicurezza da affidare ad una ditta esterna. Ipotesi che ha fatto drizzare le antenne ai sindacati.


L’emergenza 


«Prima di rivolgersi a ditte esterne sarebbe meglio utilizzare dipendenti che possono svolgere quella mansione - auspica Valeria Talevi, segretaria generale di Filt Cgil Marche -. Ad esempio rivolgendosi agli autisti che per prescrizioni specifiche non possono più guidare». I frequenti atti vandalici hanno spesso messo in pericolo anche l’incolumità del personale Conerobus, vittima di aggressioni e insulti. «È un’emergenza che va risolta immediatamente - ribadisce Cingolani -. Serve una risposta imminente sulla questione perché più tempo si aspetta e più è peggio». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico