Abusi nell’ospedale-accampamento Clochard romeno in cella per stupro

Abusi nell’ospedale-accampamento Clochard romeno in cella per stupro
ANCONA - L’inferno le si è palesato proprio in quei corridoi bui dove aveva cercato un riparo per non dormire sotto le stelle. Lei, romena senza fissa dimora, pensava...

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ANCONA - L’inferno le si è palesato proprio in quei corridoi bui dove aveva cercato un riparo per non dormire sotto le stelle. Lei, romena senza fissa dimora, pensava di essere al sicuro in mezzo ad altre persone, molte delle quali sue connazionali. Si sbagliava. Il mostro era proprio tra coloro con cui aveva diviso decine di nottate sotto il tetto dell’ospedale regionale di Torrette, in quelle stanze spopolate dove spesso riescono ad intrufolarsi i clochard per allestire alloggi di fortuna. Proprio all’interno del nosocomio, stando alla versione raccontata dalla vittima, avrebbe subito ripetute violenze sessuali da un uomo di 35 anni, anche lui romeno, anche lui accampato alla rinfusa a Torrette. Ieri, l’incubo della donna è finito. Il presunto molestatore è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Collemarino (l’ospedale ricade nella loro giurisdizione) mentre si trovava di fronte all’ingresso principale del nosocomio. Era lì, come suo solito, per cercare di strappare qualche spicciolo a chi stava per entrare in ospedale. Le manette sono scattate poco dopo l’ora di pranzo, in mezzo a decine di persone, esterrefatte e soprese dal trambusto. Per il 35enne si sono spalancate le porte del carcere di Montacuto dove rimarrà fino all’interrogatorio di garanzia. 


 

L’accusa ipotizzata della misura cautelare firmata dal gip è violenza sessuale e adesso il romeno dovrà essere interrogato entro cinque giorni. A dare inizio alle indagini è stata la denuncia della romena. Ma non sarebbe l’unica a essere finita nelle grinfie del 35enne. Ci sarebbe una seconda donna, anche lei senza fissa dimora e con notti passate abusivamente in ospedale, ad avere subito ripetute molestie sessuali. E, forse, la lista non è finita qui. Forse, molte donne non hanno ancora parlato per paura di ritorsioni o per la vergogna di essere state abusate all’interno di un luogo dove si erano rifugiate in maniera illecita per non dormire in strada. Ora, con il loro presunto aguzzino in carcere, potranno sentirsi libere di denunciare.


Proprio perché potrebbero esserci altre vittime, l’indagine dei militari non si è ancora conclusa. Stando alle prime informazioni, sarebbe partita solo alcune settimane fa, portando i carabinieri ad investigare nella complessa realtà dei senza tetto, dove gli alias sono comuni e i documenti identificativi non sempre saltano fuori. Eppure, nella comunità dei clochard che frequentano la zona di Torrette – molti si trovano nel complesso viola di via Conca – sono riusciti ad incastrare l’uomo indicato dalla vittima, il cui racconto deve essere stato ritenuto coerente e attendibile per giustificare il provvedimento del gip. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico