ANCONA - L’inferno le si è palesato proprio in quei corridoi bui dove aveva cercato un riparo per non dormire sotto le stelle. Lei, romena senza fissa dimora, pensava...
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L’accusa ipotizzata della misura cautelare firmata dal gip è violenza sessuale e adesso il romeno dovrà essere interrogato entro cinque giorni. A dare inizio alle indagini è stata la denuncia della romena. Ma non sarebbe l’unica a essere finita nelle grinfie del 35enne. Ci sarebbe una seconda donna, anche lei senza fissa dimora e con notti passate abusivamente in ospedale, ad avere subito ripetute molestie sessuali. E, forse, la lista non è finita qui. Forse, molte donne non hanno ancora parlato per paura di ritorsioni o per la vergogna di essere state abusate all’interno di un luogo dove si erano rifugiate in maniera illecita per non dormire in strada. Ora, con il loro presunto aguzzino in carcere, potranno sentirsi libere di denunciare.
Proprio perché potrebbero esserci altre vittime, l’indagine dei militari non si è ancora conclusa. Stando alle prime informazioni, sarebbe partita solo alcune settimane fa, portando i carabinieri ad investigare nella complessa realtà dei senza tetto, dove gli alias sono comuni e i documenti identificativi non sempre saltano fuori. Eppure, nella comunità dei clochard che frequentano la zona di Torrette – molti si trovano nel complesso viola di via Conca – sono riusciti ad incastrare l’uomo indicato dalla vittima, il cui racconto deve essere stato ritenuto coerente e attendibile per giustificare il provvedimento del gip. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico