SENIGALLIA - Lite tra stranieri nel parcheggio dell’ospedale per dividersi le mance e accaparrarsi gli automobilisti. A testimoniarlo è un residente di Chiaravalle,...
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C’è anche un aspetto emotivo dovuto al luogo. «Non basta il dolore che una persona ha in sé, l’ansia per i propri cari ammalati - scrive ancora l’utente - . Occorre subire anche la vessazione di individui che si credono padroni del parcheggio e decidono come e dove devi parcheggiare. Io non ho ceduto al ricatto e, per il timore di vedere la mia auto danneggiata, ho dovuto parcheggiare altrove facendo un po’ più di strada a piedi, ma ho notato che molti elargiscono il pizzo». Il cittadino racconta di aver assistito ad una lite « per dividersi il bottino e per accaparrarsi il prossimo sventurato. Ho assistito al “mercimonio del dolore”. Caro sindaco chi va in ospedale non va a divertirsi, non va ad una festa da ballo nel qual caso sarebbe sopportabile anche se non condivisibile la presenza di tali novelli imprenditori. Chi va in ospedale ha familiari o amici che stanno male, che soffrono. Non sono contrario all’accoglienza ma questa è integrazione a delinquere».
Nel rispondere Mangialardi spiega che gli stranieri sono messi lì da altre persone che li sfruttano e anche lui attende che chi di dovere intervenga. «Il controllo sull’immigrazione spetta alle forze di polizia – risponde il sindaco Mangialardi - che assicurano nel territorio le necessarie indagini soprattutto per cercare i capi delle organizzazioni criminali che sfruttano altri soggetti per i propri interessi: una vera vergogna». Il primo cittadino consiglia inoltre di declinare la richiesta di denaro con educazione. «In attesa che chi di competenza adotti le misure opportune per il controllo di questo fenomeno – aggiunge - basta tentare di rapportarsi con questi ragazzi con la necessaria comprensione o con un gentile diniego se non si vuole acconsentire alle richieste. Per quanto riguarda il parcheggio è di competenza della Curia vescovile, che è proprietaria dell’area». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico