SENIGALLIA - Dopo tanto dolore oggi è arrivato il giorno del saluto per Massimiliano Caruso. L’ultimo omaggio al gigante buono, tragicamente scomparso sabato mattina...
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Si trovava nel sentiero, da cui è precipitato, insieme alla campagna. Poco distante da loro una coppia di amici con cui avevano condiviso il viaggio. Tutti sotto choc. Non hanno potuto far nulla per evitare il drammatico epilogo di un’escursione che si presentava tranquilla. Era infatti un percorso consigliato anche per i meno esperti. Forse la ghiaia però deve averlo fatto scivolare e cadere nel vuoto. Un volo di circa cento metri che non gli ha lasciato scampo. Il medico, che ne ha constatato il decesso, ha stabilito che sia morto sul colpo a causa dei gravi traumi riportati dopo la caduta.
La salma è stata trasferita subito nella camera mortuaria di Madonna di Campiglio, come disposto dall’autorità giudiziaria che ieri ha rilasciato il nullaosta alla famiglia per poterla riportare nella sua città. La mamma Gabriella e la sorella Giorgia erano a Senigallia quando sono state informate del tragico incidente che l’aveva coinvolto senza lasciargli scampo. «Ciao Niño. Capitano per sempre», il saluto che la squadra di calcio Portone 83. Massimiliano Caruso era un grande appassionato di calcio, sport che sapeva praticare molto bene come tutti ricordano. Adorava anche la montagna, che sabato però l’ha tradito. I suoi amici si sono ritrovati in questi giorni di smarrimento, dopo la sua prematura scomparsa, nel Bar Portone, che lui era solito frequentare, proprio di fianco alla chiesa dove oggi tutti gli diranno addio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico