PESCARA Una vittoria, la seconda consecutiva, pesantissima e dal valore inestimabile. L’Ancona sbanca Pescara - non succedeva addirittura dal 2007 - e diventa padrona del proprio destino nella volata salvezza. Complice il risultato negativo della Fermana penultima, infatti, basterà vincere in casa nell’ultima giornata contro la Lucchese (toscani senza ambizioni di graduatoria) per evitare i playout. Anche senza attendere l’esito dei canarini impegnati proprio contro il Pescara.
Questo in virtù del distacco (+10) che, per regolamento, annulla la disputa degli spareggi retrocessione (che si giocherebbero solo dal +8 in giù).
Il timbro di Spagnoli
Boscaglia si mostra fedele alla sua linea e sfodera due sorprese. Fuori Barnabà e Prezioso dentro Cella, inedito terzino per contenere Accornero, e Basso. Ne esce, nella prima frazione, uno schieramento accorto e guardingo imperniato sulle sortite dei trequartisti e sul peso di Spagnoli in avanti. Proprio da queste premesse nasce lo 0-1 del centravanti biancorosso capace di finalizzare, da vero bomber, una splendida iniziativa sulla sinistra di Cioffi. Quest’ultimo tra i più attesi al rientro dopo le tre giornate di squalifiche rimediate a Recanati.
Boscaglia lo stratega
Nella ripresa la tegola. Cioffi alza bandiera bianca per un problema muscolare. Entra Barnabà con l’Ancona che dal 4-2-3-1 passa al 3-5-2 dando densità al centrocampo. L’episodio chiave avviene duecentoquaranta secondi dopo l’intervallo. Paolucci inventa, Coli Saco straripa sulla destra e Spagnoli mette il punto esclamativo su un pomeriggio memorabile. Il settore ospiti esplode, la panchina schizza in piedi. L’Ancona combatte da guerriera, finalmente. Plizzari strozza l’urlo a un granitico Pasini. Sarebbe stata apoteosi. Per il resto elmetti bassi e tanta voglia di lottare, anche per i risultati favorevoli che arrivano dagli altri campi. Standing ovation per uno Spagnoli formato gigante. Esulta l’Ancona sotto i suoi tifosi, ora gli sarà sufficiente fare il suo dovere contro una Lucchese al Del Conero. Un bella base da cui partire. Chiosa su Boscaglia: il tecnico-stratega, per usare un termine in voga, non ha sbagliato nulla. Partita preparata in modo impeccabile sotto il piano mentale, tattico e fisico. Benvenuto mister.
Pescara - Ancona 0-2
PESCARA (4-3-3) Plizzari 6,5; Floriani 5 (31’st Milani sv), Brosco 5,5, Mesik 5,5, Pierno 6; Tunjov 4,5 (9’st Dagasso 6), Squizzato 5,5, Meazzi 5 (9’st Cuppone 5,5); Merola 6 (15’st Cangiano 6), Vergani 6, Accornero 5,5 All. Cascione 5,5
ANCONA (4-2-3-1) Perucchini 7; Cell a 6, Pasini 7,5, Mondonico 7, Martina 6,5 (37’st Giampaolo sv); Basso 6,5, Gatto 7,5; Paolucci 6,5 (47’st Prezioso sv), Saco 6,5 (25’st Agyemang 6), Cioffi 6,5 (1’st Barnabà 6); Spagnoli 9 (37’st Giampaolo) All. Boscaglia 7,5
ARBITRO Madonia di Palermo 6
RETI 33’ e 4’st Spagnoli
NOTE ammoniti Squizzato, Saco, Perucchini, angoli 6-4, recupero 3’ + 5’, spettatori 4702 per un incasso di 36.509. Osservato un minuto di silenzio per Mattia Giani.