PESARO - L'annuncio arriva dalla pagina Facebook del sindaco Matteo Ricci ed innesca un cordoglio unanime: «Ci ha lasciato Giuliano Vangi, un grande maestro. Una figura illuminata, che ha contribuito a rendere più affascinante alcuni dei luoghi centrale della nostra città, rigenerandoli e donandogli vita con le sue opere straordinarie».
È stato un testimone prezioso della «nostra Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura, che, attraverso il suo lavoro, ha contribuito a rafforzarne la strategia, impreziosendola». Vangi era nato a Barberino del Mugello il 13 marzo 1931.
Morto lo scultore Giuliano Vangi, ha insegnato a Pesaro dove aveva scelto di vivere
Ha studiato all'Istituto d'Arte e all'Accademia di Belle Arti. Dal 1950 al 1959 ha insegnato all'Istituto d'Arte di Pesaro. Tra il 1959 e il 1962 si è trasferito in Brasile. Ha vinto il Primo Premio al Salone di Curitiba; ha quindi esposto al Museo di San Paolo e negli Stati Uniti. Tornato in Italia, dal 1978 risiede a Pesaro, con lunghe residenze di lavoro a Pietrasanta. Fa parte dell'Accademia del Disegno di Firenze, dell'Accademia di San Luca e dell'Accademia dei Virtuosi al Pantheon di Roma.
Le mostre Espone a Palazzo Strozzi nel 1967: da allora, si sono susseguite numerose mostre in Europa a Monaco, Vienna, Stoccarda, Asburgo, Francoforte, Londra.
I premi Tra i riconoscimenti, il premio del Presidente della Repubblica dell'Accademia di San Luca; nel 1994 è nominato Professore Onorario presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara; nel 2002 gli viene assegnato il Praemium Imperiale per la scultura. Lo stesso anno, per Italia in Giappone 2001, gli viene dedicato a Mishima un museo personale, il primo in Giappone dedicato a un artista straniero vivente. Suoi monumenti sono collocati in contesti prestigiosi come Piazza Postierla a Siena, la Cattedrale di Padova, il Duomo di Pisa, i Musei Vaticani; la Sala Garibaldi del Senato, la Chiesa di San Giovanni Rotondo, il cimitero comunale di Azzano, il Santuario Beato Giovanni XXIII a Seriate.