ANCONA - Un percorso di volontariato da intraprendere in una cooperativa sociale. Ha formalizzato ieri mattina la richiesta di messa alla prova l’ex poliziotto Alessandro Giordano, accusato di aver sparato con la pistola d’ordinanza al 22enne Nicolò Giommi, rimasto ferito alla coscia la notte del 22 gennaio 2023, in via Flavia. Il 41enne anconetano, libero da misure cautelari, deve rispondere di lesioni aggravate dall’uso dall’arma e dai futili motivi.
La riserva
Il programma di messa alla prova stato presentato al gip Carlo Masini dai difensori dell’ex agente, gli avvocati Paolo Campanati, Michele Magistrelli e Marco Chiarugi.
L’altro procedimento
Giordano, dal canto suo, ha denunciato il 22enne e tre suoi amici per quanto successo quella notte in via Flavia. Lui dice di essere stato aggredito con bastoni e cinghie in maniera così feroce da finire al pronto soccorso con il volto tumefatto e lesioni guaribili in 60 giorni. In merito al procedimento innescato dalla denuncia dell’ex poliziotto (all’epoca dei fatti in servizio a Civitanova e destituito dal Corpo dopo la sparatoria) la procura ha chiesto l’archiviazione. Il 41enne si è opposto: si discuterà del caso il prossimo giugno. La violenza in strada era esplosa dopo un alterco avuto in discoteca tra il giovane, tifoso biancorosso, e l’ex poliziotto. La resa dei conti, poi, in via Flavia, all’altezza del centro ricreativo comunale. «Il primo colpo l’ho sparato in aria, il secondo è partito accidentalmente. Erano in tanti, alcuni con il cappuccio sulla testa, mi hanno aggredito. Ma io non volevo far male a nessuno» aveva detto Giordano nell’udienza avvenuta dopo il fermo (non convalidato) per tentato omicidio. Il reato è stato poi derubricato in lesioni aggravate a seguito di una perizia medico-legale e di una consulenza balistica: Giordano non avrebbe sparato per uccidere il 22enne.