Ergastolo per i due amanti che uccisero il marito di lei. Il corpo di Carlo La Duca non è mai stato trovato

I due imputati erano presenti durante la lettura della sentenza da parte della corte d'assise di Palermo

Ergastolo per i due amanti che uccisero il marito di lei. Il corpo di Carlo La Duca non è mai stato trovato
Ergastolo per i due amanti che uccisero il marito di lei. Il corpo di Carlo La Duca non è mai stato trovato
di Redazione Web
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Venerdì 19 Aprile 2024, 18:31

Erano accusati di aver ucciso il marito di lei e di aver occultato il cadavere, mai trovato. Oggi, venerdì 19 aprile, i due amanti Luana Cammalleri e Pietro Ferrara sono stati condannati all'ergastolo. La sentenza è stata pronunciata dalla corte d'assise di Palermo, presieduta da Sergio Gulotta. La vittima Carlo La Duca, imprenditore agricolo di Cerda, in provincia di Palermo, è sparito nel nulla il 19 gennaio del 2019, dopo essere uscito di casa alle 8.07 per recarsi a Cinisi dove ad attenderlo c'era la nuova compagna, con cui avrebbe dovuto trascorrere insieme il fine settimana. Prima una breve sosta nel terreno di Ferrara a Ciaculli dove, secondo la ricostruzione dei pm, l'uomo avrebbe trovato la morte. Per oltre due anni la madre della vittima, dalla trasmissione Chi l'ha visto, aveva lanciato un appello disperato per avere sue notizie.

I misteri intorno al delitto

I parenti della vittima e la nuova compagna si erano costituiti parte civile con l'assistenza degli avvocati Chiara Arpaia, Fabio Trombetta, Giovanni Allegra e Salvatore Pirrone. Durante la lettura della sentenza, i due imputati erano presenti. Protagonisti di una vicenda che nasconde ancora alcuni misteri. In che modo i due imputati si sarebbero disfatti del corpo resta uno delle incognite del processo. Il tragitto della Volkswagen di Carlo La Duca fu seguito grazie al gps.

La vettura fu trovata in via Salvatore Minutilla a Cardillo. L'ultima persona a vedere la vittima sarebbe stato proprio Pietro Ferrara. Alle 10.48 l'auto dell'imprenditore ripartì. Secondo i pm l'uomo era già morto e a guidare era Ferrara. Dietro, in una Fiat Punto bianca, ci sarebbe stata Luana Cammalleri, che avrebbe partecipato al delitto.

Il movente

Oltre al "come", mancherebbe anche il "perché". Non è chiaro infatti neanche il movente dietro al delitto. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, e come riporta Il Messaggero, dietro all'omicidio di La Duca non ci sarebbe una motivazione passionale, dettata dall'intenzione di eliminare il "terzo incomodo" dall'equazione. Marito e moglie erano già ai ferri corti da tempo. Lei aveva l'amante, lui un'altra compagna. Dietro l'assassinio, allora, ci sarebbe stata l'intenzione da parte della donna di tenere per sé il casolare in cui viveva con i figli, casolare che avrebbe dovuto abbandonare dopo la separazione dal marito, che aveva già presentato le carte del divorzio. 

La coppia era arrivata alla fine della storia dopo mesi di liti violente. Durante una di queste la moglie Luana aveva stretto attorno al collo della suocera il filo del telefono di casa. Suocera che poi l'aveva denunciata mandando la nuora sotto processo per minacce. Nonostante le tensioni, vivevano tutti nello stesso casolare. Luana Cammalleri con i figli al piano di sotto, il marito (poi diventato vittima di omicidio) al piano di sopra con la mamma.

La ricostruzione

Proprio il giorno proprio dell'udienza contro Luana, il marito La Duca è sparito. Verosimilmente, secondo le ricostruzioni dei pm, i due amanti avrebbero attirato l'uomo con un messaggio. L'avrebbero quindi ucciso per poi portare la macchina a 12 chilometri di distanza dalla scena del delitto per depistare le indagini.

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