Totti ai leghisti: «'nvidiosi di Roma»
Reazioni a catena e polemiche feroci

Francesco Totti all'arrivo a Riscone di Brunico
Francesco Totti all'arrivo a Riscone di Brunico
di Giorgio Belleggia
6 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Luglio 2010, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 22:53
ROMA (16 luglio) - Due colpi di tacco e Totti sveglia dal torpore l'Italia politica e pallonara, nel senso calcistico naturalmente. Parla della sua prima volta, sulla spiaggia di Tropea con Simona, ma anche del legame unico con Roma. Perché la città e il suo capitano abitano l'uno nell'altra, e proprio questo suo sentirsi intimamente romano lo porta ad un dribbling forse un po' osé. Francesco prende e parte in un un contropiede lampo che sorprende il Carroccio sulla corsia delle vacanze.



Totti molla una pallonata alla Lega e scatena un casino. In una intervista di seguito riportata, definisce i leghisti 'nvidiosi, e questo chiama gli uomini del carroccio e non solo a rispondere ad una spettacolare polemica proprio in un caldo venerdì di luglio quando l'auto blu è già con il muso verso il mare. Ma così è Totti, e quindi la Lega replica con una nota al capitano irriverente, Zingaretti e il Pd replicano con due note alla Lega. I cartellini gialli e rossi sventolano che è una bellezza.



Ecco la cronaca di una delle giornata più calde dell'estate. Totti si racconta. «La mia prima volta? A 12 anni con una ragazza che si chiamava Simona, sulle spiagge di Tropea. Ma non ci ho capito niente...». Risponde sorridendo alle domande di "Io Chiara e l'oscuro", su Radio2. «Ho scoperto la sessualità sentendo quello che dicevano gli altri, sentendo cosa dicevano gli amici», dice il capitano della Roma in un'intervista a 360°.



Il legame con Roma, città e squadra, è totale. «La Lega ce l'ha con Roma? Sono invidiosi... Roma è la città più bella del mondo. Mi piace tutto: Roma, i romani, il mare... Sento ovunque tanto affetto per me». «Magari - aggiunge - vorrei che per 5 minuti nessuno mi vedesse. Dovunque vada, mi chiedono di fare foto e autografi. Io, alla fine, sono un buono. Essere buoni significa mettersi a disposizione di tutti. L'invidia non fa parte del mio repertorio, ma in giro ce n'è tanta...».



A settembre, Totti compirà 34 anni. In carriera ha dovuto fare i conti con infortuni e operazioni. Se il ginocchio ha dato problemi, la testa ha sempre funzionato alla perfezione. «Non sono mai stato da uno psicologo, non ci ho mai pensato. Per il momento non mi serve», dice. Un aiuto speciale, magari, servirebbe dopo una sconfitta bruciante. «Quando perdi una partita importante, la disperazione dura 2-3 giorni. Quando vinci, invece, la gioia dura meno», osserva. «La felicità per la vittoria ai Mondiali 2006, però, dura ancora adesso. È qualcosa che rimane per sempre».



I Mondiali 2010 li ha appena vinti la Spagna. Nessuna invidia per il bacio in mondovisione tra Iker Casillas, portiere degli iberici, e la fidanzata, la giornalista Sara Carbonero. «Mia moglie Ilary è più bella», dice aprendo il capitolo familiare. «I figli sono La cosa più bella che ci possa essere. Quando ho visto mio figlio Christian per la prima volta, mi sono squagliato. Guardarli crescere è incredibile, ho paura di lasciarli soli», racconta ancora. A casa conoscono il vero Totti e potrebbero svelare anche i difetti del numero 10 giallorosso: «Sono permaloso. All'inizio rosicavo per le battute... poi ho detto vabbè, divertitevi...».



Nella finale di Coppa Italia, Totti è stato espulso per un calcio rifilato all'attaccante interista Mario Balotelli. «Io sono molto istintivo, ma per un giocatore la testa è tutto. In campo ci sono momenti in cui dovresti tranquillizzarti ma fatichi a controllarti. Può capitare che non riesci a fare quello che vorresti, ti insultano o ti prendono in giro. Magari eccedi, come ho fatto io ultimamente, sbagliando», dice. Quel gesto è stato al centro di discussioni e polemiche. «È intervenuto anche Napolitano», dice Totti ricordando una riflessione del Presidente della Repubblica.



Pochi giorno dopo il fattaccio, migliaia di tifosi della Roma si sono presentati allo stadio con la maglia del loro capitano. «È stato un giorno storico, si è visto di cosa sono capaci i romani. Mi hanno fatto capire il valore della romanità», spiega Totti.



Capitolo Mondiali: l'Italia, in Sudafrica, è uscita di scena nella prima fase del torneo. «Adesso è facile parlare, quando si perde è tutto sbagliato. Nessuno si sarebbe mai aspettato l'eliminazione al primo turno. Ma il calcio è bello anche per questo: può succedere qualsiasi cosa in qualunque momento», dice.



La Roma ha cominciato a lavorare nel ritiro di Riscone di Brunico. «Ho tutto, non mi lamento di nulla. Quello che mi manca, è vincere la Champions League con la Roma. Magari è banale, però è il mio sogno», dice. La carriera quanto durerà ancora? «Quando non riuscirò più a fare quello che sto facendo, sarà il momento di smettere. Si può fare tutto se fisicamente si è a posto. Dopo, non farò l'allenatore: sono troppo buono, non riuscirei a mandare qualcuno in tribuna».



«Chi comprerà la Roma? Speriamo qualche sceicco». Francesco Totti, capitano della Roma, risponde così alle domande sul futuro della società giallorossa in un'intervista a 'Io Chiara e l'oscurò, su Radio2. «Dobbiamo ringraziare la famiglia Sensi per quello che ha fatto o per quello che farà. Però, se dovesse venire uno sceicco arabo...», aggiunge il numero 10.



La replica non ha aspettato il novantesimo. Roma è la città più bella del mondo «perchè ogni anno arrivano tanti soldini dalla Padania». Il senatore Massimo Garavaglia, replica così a Francesco Totti, che ha dato degli «invidiosi» ai leghisti. «La Lega ce l'ha con Roma? Sono invidiosi... Roma è la città più bella del mondo. Mi piace tutto: Roma, i romani, il mare. Sento ovunque tanto affetto per me». Pronta la replica del Carroccio: «Senza dubbio Roma è la città più bella del mondo, anche se magari è un pò da pulire. Ma è anche bella perchè ogni anno arrivano tanti soldini dalla Padania».



«Bergamo è un'altra cosa. Totti parla così perchè non ha mai visto Bergamo». Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, sceglie l'ironia per rispondere a Francesco Totti che, ai microfoni di Radio2, anche lui in tono scherzoso, ha dato degli «invidiosi» ai leghisti. «Noi abbiamo a cuore la nostra città che ci ha dato i natali e questo è un fatto positivo perchè è segno dell'amore per la propria identità e per le proprie radici».



Le repliche alle repliche. «Come al solito la Lega - in difficoltà per un federalismo che non decolla e con le Regioni in subbuglio contro la manovra - la butta in caciara e insulta Roma colpendo Francesco Totti. Sbeffeggiando il capitano della Roma, la Lega attacca infatti uno dei simboli di questa città, un campione nello sport e nella vita, un uomo che ha sempre dimostrato grande umiltà e che ha aiutato, spesso senza clamore, le persone in difficoltà. Roba da cartellino rosso per Bossi e la sua cricca». È quanto dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. «Quanto poi ai fantomatici'soldini per Roma vorrei ricordare alla Lega che la Finanziaria di quest'anno, durissima per la capitale e per il Lazio, è invece ricca di soldini per il nord, come ad esempio gli 800mila euro dati alla Libera scuola dei popoli padani che ha fra i soci la moglie di Bossi».



«Alle battute di verità fatte da Francesco Totti, la Lega nord reagisce come al solito in modo isterico. Roma non è bella per i soldi della Padania, anzi, basta leggere l'ultima manovra economica per capire che la capitale è solo denarizzata dal vento antiromano che la lega impone nel governo e nel parlamento». Lo afferma, in una nota, il presidente del Roma Club Montecitorio Paolo Cento.



Interviene l'arbitro Alemanno: cartellino rosso alla Lega: «Non c'è niente da fare: ha ragione Totti. Li conosco bene gli amici della Lega, quando arrivano a Roma appena eletti deputati, fanno la faccia disgustata e hanno l'atteggiamento diffidente. Poi, nel giro di qualche mese o anno, si innamorano della città e vorrebbero non più andare via anche se ai loro elettori del nord devono continuare a raccontare la favola della Roma brutta e cattiva. È ora di farla finita con queste sfide provinciali. C'è una nazione da ricostruire e che deve dimostrare la propria competitività nei confronti degli altri Paesi e può farlo solo attraverso una Capitale internazionale come Roma».





Non finirà oggi, così. Certe partite non finiscono mai e pure di questa si sa solo l'inizio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA