Valentina Truppa, dalla paura
al sogno adesso concreto di Rio

Valentina Truppa
Valentina Truppa
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Giovedì 10 Marzo 2016, 19:18
ROMA - L'amazzone italiana Valentina Truppa, appuntato dei Carabinieri di 29 anni, ha conquistato il pass olimpico per la disciplina del dressage a Rio 2016. Ora c'è l'ufficialità: i colori azzurri ci saranno, anche se manca la matematica certezza che sarà la Truppa a rappresentarli. La Federazione Italiana Sport Equestri deciderà il binomio in base ai punteggi da qui a giugno. Quasi certamente la scelta ricadrà sulla Truppa a meno di clamorose sorprese. Per l'amazzone milanese di nascita e astigiana d'adozione, quello di oggi comunque è un giorno felice perchè proprio in virtù dei suoi risultati, ottenuti in appena quattro mesi, l'Italia del dressage potrà contare su un posto alle Olimpiadi.

Una grande prova di volontà e coraggio da parte di Valentina che il 7 giugno scorso, durante il Concorso Internazionale di Arezzo, è caduta da cavallo riportando un trauma cranico. Subito la corsa in ospedale, poi il trasferimento in elicottero alle Scotte di Siena. L'amazzone è rimasta in coma farmacologico tenendo tutti con il fiato sospeso. Poi il risveglio e la voglia di tornare subito a contatto coi cavalli. La Truppa si è sottoposta a una lunga fisioterapia, 109 giorni lontano dalle gare senza tuttavia compromettere la sua posizione nel ranking.

È tornata in sella a settembre proprio ad Arezzo agli Assoluti con una prova che ha sbalordito tutti. Da quel giorno Valentina ha continuato a collezionare punti fino ad ottenere il secondo pass olimpico della sua carriera dopo quello di Londra. È orgoglioso papà Enzo, coach di Valentina e giudice internazionale di dressage: «Mia figlia è una capatosta? quando penso a quello che ha fatto in soli quattro mesi non posso che essere fiero e felice. Oggi è un giorno importante». La Truppa ha rinunciato al cavallo con cui ha ottenuto il pass Olimpico Fixdesign Eremo del Castegno, venduto a dicembre del 2015 al brasiliano Jorge da Rocha. Ma, come spiega il padre, ora ci sono Chablis - 18 anni - e Ranieri - di 10 - «uno rappresenta la sicurezza, l'altro la giovinezza».

L'equitazione italiana può contare su ottimi atleti per Rio. Dopo la Truppa, a staccare il pass individuale è Emanuele Gaudiano. Una storica qualificazione perchè la presenza azzurra ai Giochi nel salto ostacoli mancava da Atene 2004. Grinta e determinazione sono le qualità del cavaliere trentenne di Matera che si allena in Germania. Entrato nel gotha dell'equitazione mondiale, è riuscito a conquistare la ventiduesima posizione nel Jumping Longines Ranking, primo tra gli italiani. Anche lui ha scelto di vendere il suo cavallo di punta, Admara, artefice della qualificazione ai Giochi, ceduto al cavaliere colombiano Carlos Lopez. Tuttavia, per Rio, Gaudiano può contare su altri tre fuoriclasse come Caspar, Corbanus e Guess. «La qualificazione - dice il cavaliere azzurro - è una notizia magnifica. Mi sembra di sognare».

Oltre Guadiano e la Truppa, l'Italia potrà tifare anche la squadra di Completo che centra l'obiettivo e sarà presente a Rio con tre binomi. Fondamentali ai fini della qualifica sono stati i risultati di Stefano Brecciaroli, di Vittoria Panizzon e del 'figlio d'artè Pietro Roman. Segni di riscatto per l'equitazione italiana che vive una lunga crisi: l'ultimo oro olimpico risale a Mosca 1980 nel Completo grazie proprio a Federico Roman - papà di Pietro - e bisogna tornare indietro fino al 1972 con lo storico binomio Mancinelli-Ambassador per vedere trionfare un azzurro nel salto ostacoli.
 
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