ANCONA Non poteva sperare in un esordio migliore Gianmarco Tamberi. Il successo di Chorzow, in Coppa Europa, con l'eccellente misura di 2,29 ha aperto il sorriso al saltatore in alto anconetano, apparso in gran forma, scattante e concentrato come non si vedeva da tempo. Era il suo esordio stagionale e dopo ben 9 mesi dall'ultima gara disputata (a settembre nella vittoria nella finale di Diamand League a Zurigo) c'era da ritrovare sincronismi e giuste sensazioni. Cosa perfettamente riuscita.
I cambi
Tra l'altro era la prima gara che affrontava dopo la separazione dal padre allenatore Marco e l'arrivo del nuovo allenatore Giulio Ciotti e del preparatore Michele Palloni.
Le misure
Poteva salire più in alto Gimbo? «Se fossi stato stimolato di più dalla concorrenza potevo anche superare i 2,32 ma va bene lo stesso. L'importante è sentirmi bene fisicamente e che il duro lavoro fatto con tutto lo staff stia dando buoni frutti. Abbiamo lavorato per resettare il mio corpo e prepararlo al meglio per queste ultime due stagioni. Adesso ci sono i Mondiali ed il prossimo anno le Olimpiadi. In seguito vedremo. La scelta di affidarmi ad una nuova guida tecnica conclude - mi sembra stia pagando. Forse se potessi ritornare indietro lo farei prima visto che ora siamo una squadra. Papà ha avuto pregi enormi dal punto di vista tecnico ma oramai il rapporto non funzionava più».
L'invito
Rispetto al mancato invito per il Golden Gala Tamberi è come sempre molto esplicito. «Ho solo detto che, per motivi che non volevo spiegare, mi è molto dispiaciuto non partecipare nè essere invitato come spettatore. E che nella prova dell'alto non ci sia stato nessun italiano. Non mi è sembrato giusto, visto che ho dato tanto allo sport. Ho avuto l'impressione che non c'era l'intenzione di farmi gareggiare. Le parole del presidente Mei? Non ho avuto la possibilità di sentirlo ma sono ovviamente disposto a chiarire quanto è accaduto».