L'Ancona ritrova "Gaddao Meravigliao", il Capitano sfida i dorici (17.30) in amichevole con il suo Ravenna: «Che emozione»

Massimo Gadda biancorosso per sempre: "Ho vinto due campionati senza partire favorito: campo unico giudice"

L'Ancona ritrova Gaddao Meravigliao, il capitano sfida i dorici in amichevole con il suo Ravenna: «Che emozione»
L'Ancona ritrova Gaddao Meravigliao, il capitano sfida i dorici in amichevole con il suo Ravenna: «Che emozione»
di Ferdinando Vicini
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Domenica 6 Agosto 2023, 01:35 - Ultimo aggiornamento: 22:30
Non sarà la solita amichevole pre campionato. Non lo sarà per l’Ancona e per i suoi tifosi. Tanto meno lo sarà per l’allenatore che oggi pomeriggio si accomoderà sulla panchina del Ravenna, formazione opposta all’undici biancorosso. Stiamo parlando di Massimo Gadda. Il capitano. Il calciatore più ricordato, più idolatrato, più amato dal popolo dorico. Siamo certi che in molti arriveranno in quel di Cingoli motivati dalla presenza di Gadda. Siamo altrettanto certi che i tifosi non mancheranno di salutarlo con il consueto calore. E lui? 
Gadda, che cosa significa per lei affrontare l’Ancona sia pure in amichevole?
«Dire che per me sarà un giorno speciale è dire poco. Tornare è sempre un tuffo al cuore. Un’emozione, a prescindere di quando e dove si giochi. Tutti sanno che cosa è Ancona e l’Ancona per me. Brividi forti, saluterò con affetto tutti i tifosi dorici, Poi c’è anche il lavoro però». 
Quando si siederà sulla panchina dello Spivach e guarderà solo i suoi calciatori?
«Bè, impossibile dimenticare che davanti avremo l’Ancona. Però, come dicevo, poi c’è l’aspetto professionale. Sono l’allenatore del Ravenna e mi occupo della mia squadra».
Con quale spirito il suo Ravenna affronterà l’Ancona?
«Siamo molto contenti di disputare questo match perché incontriamo una squadra di categoria superiore. Non abbiamo pretese di fare risultato, ci teniamo però a fare bella figura».
Il Ravenna può essere un test probante per i dorici a questo punto della preparazione?
«Questo è calcio d’agosto, conta relativamente. Quando in palio ci sono i punti cambia tutto. Queste amichevoli però forniscono indicazioni utili per migliorare. Noi abbiamo cambiato molto, non siamo ancora una squadra ma vogliamo far bene».
Anche l’Ancona sta cambiando, sono arrivati calciatori giovani tutti nati dal 2000 in avanti. Che ne pensa?
«Sono giovani che però hanno già messo in mostra buone qualità. Il mercato è ancora lungo, difficile dare un giudizio. Sono convinto che l’Ancona abbia una squadra competitiva per il prossimo campionato di Serie C».
La società ha dichiarato di puntare alla Serie B in tre anni.
«Questa dirigenza ha dimostrato in questi anni di saper lavorare bene. Possedere un progetto che guarda lontano è un valore importante».
Lei conosce molto bene la tifoseria biancorossa. Saprà essere paziente?
«Nello scorso campionato quando sono venuto al Del Conero ho notato che talvolta l’Ancona è uscita sconfitta ma i tifosi sono sempre rimasti al fianco della squadra. Questo significa che hanno fiducia, oltre alla solita grande passione».
Quali sono gli elementi sui quali puntare come punti di riferimento della nuova Ancona?
«Direi che ci sono in rosa alcuni uomini chiave: Perucchini, Simonetti, Gatto, Paolucci, Spagnoli, possono costituire l’asse portante sul quale inserire i nuovi arrivati».
Dove può arrivare l’Ancona quest’anno?
«Ho vinto due campionati in maglia biancorossa senza mai essere partiti con i favori del pronostico. Nel calcio è impossibile essere certi di vincere. Il campo è l’unico giudice».
Un girone ancora più difficile dello scorso anno?
«Un girone duro, equilibrato. Molte società blasonate ed ambiziose. Il livello sarà più alto della passata stagione. La differenza possono farla gli under».

 
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