«Fano, non capisco la contestazione». Il presidente Russo si confronta con stampa e tifoseria

«Fano, non capisco la contestazione». Il presidente Russo si confronta con stampa e tifoseria
di Massimiliano Barbadoro
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Giovedì 9 Marzo 2023, 03:05

FANO È durata oltre un’ora la videochiamata di cui è stato protagonista il presidente dell’Alma Juventus Fano Mario Alessandro Russo, collegatosi con la sala stampa del Mancini da Casagiove per un confronto coi rappresentanti della tifoseria e la stampa. Prima di concedersi alle domande della platea Russo ha ripercorso però non solo i passaggi salienti della vicenda che ha creato subbuglio e preoccupazione nella piazza di seguito alle dimissioni di Orciani, Gualandi, Alessandrini e Storoni ed al licenziamento del ds D’Agnelli, ma ha in pratica risposto agli interrogativi che i più ponevano sui social granata. 


Gli obiettivi

A cominciare dal perché si fosse spinto ad oltre 400 km da casa per acquisire un club di calcio, ribadendo in tal senso di esser venuto a Fano con la «velleità di avere una visibilità sul territorio, per raggiungere degli obiettivi sia sportivi che imprenditoriali». Ha poi aggiunto di non demordere sul fatto che effettivamente gli possano ancora arrivare soddisfazioni su entrambi i fronti, dato che in questa sua seconda stagione fanese almeno i risultati sportivi sono ampiamente in linea con gli obiettivi grazie alla perfetta sintonia con mister Mosconi e squadra («un gruppo davvero eccezionale assieme a staff tecnico e sanitario»). 

Gli sviluppi

Nel frattempo sono anche cominciati ad arrivare aiuti dalla città, sia come sponsor che con scambi merce, che spera possano essere forieri di ulteriori sponde. La sua speranza è che coi fatti si concretizzi pure il sostegno promesso dal Comune, nonostante il duro scontro sul progetto dei Militari. «Ho preparato le integrazioni richieste dalla Conferenza dei Servizi per farle protocollare in queste ore», ha annunciato al riguardo. La curiosità maggiore era comunque per le motivazioni dei clamorosi sviluppi societari, scatenati dal suo rifiuto di trattare la cessione coi proprietari del Cesena.

Russo è partito dagli “inviti” ad andarsene rivolti domenica scorsa dalla curva al vice presidente Mattucci, al dg Fedele ed al responsabile del settore giovanile Pantaleoni: «Non capisco una contestazione di quel genere, verso persone che al sottoscritto danno una grande mano in termini economici e di vicinanza umana, sulla base di dimissioni da parte di chi nei miei confronti ha rivolto un epiteto poco gradevole. Non sono stato io tra l’altro a far uscire la notizia, facendola diventare di dominio pubblico. Questo epiteto usato da una persona con un’altra, che poi nel fare una confidenza ad un terzo involontariamente ha fatto arrivare fino a me la frase, ha fatto litigare altri spingendoli alle dimissioni». All’origine di questa escalation, appunto, il no a trattare con Lewis ed Aiello. «Le trattative si fanno con riservatezza e dando garanzie come ho fatto io quando ho acquistato il Fano – ha osservato Russo -. Se e quando deciderò di vendere penso di permettermi di decidere come e a chi. E di solito lo si fa durante il mercato di riparazione per permettere a chi entra di incidere o alla fine della stagione per non creare turbative nella squadra». D’obbligo la richiesta di un chiarimento sull’esonero di D’Agnelli, fino a ieri senza una motivazione ufficiale. «Durante l’anno ci sono state delle divergenze di vedute tra di noi – ha replicato -. Nella vita se non si va d’accordo s’interrompono anche i matrimoni». Sul futuro, infine: «Non intendo fare passo più lungo della gamba, l’idea è comunque di migliorarsi confermando una base importante già esistente ed inserendo quei 2-3 giocatori che possano alzare il livello». 

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