Daniele Berardinelli, neoassessore agli impianti sportivi e alla cura dei rapporti con l’Ancona: «Una festa per il Dorico 2.0»

Daniele Berardinelli, neoassessore agli impianti sportivi e alla cura dei rapporti con l’Ancona: «Una festa per il Dorico 2.0»
Daniele Berardinelli, neoassessore agli impianti sportivi e alla cura dei rapporti con l’Ancona: «Una festa per il Dorico 2.0»
di Peppe Gallozzi
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Domenica 18 Giugno 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 11:27
ANCONA - Daniele Berardinelli. E’ lui il nuovo assessore con precise deleghe (lo sport sarà scorporato insieme al collega Giovanni Zinni) all’impiantistica sportiva e ai rapporti con l’Us Ancona. Una delega molto particolare che fa capire come, in totale continuità con l’ottimo operato dell’assessore uscente Andrea Guidotti, il Cavaliere armato sarà centrale anche per questa neonata amministrazione comunale. Classe 1962, un passato intenso da consigliere comunale di opposizione e tanta voglia di incidere in questo nuovo ruolo.
Berardinelli, è emozionato?
«Non potrebbe essere altrimenti. Quando il sindaco Daniele Silvetti ha deciso di assegnarmi questa particolare delega all’Ancona mi sono venute in mente tante cose». 
Le racconti anche a noi.
«Le tante trasferte con l’amico Mimmo Cugini (oggi giornalista alla Gazzetta dello Sport, ndr). A Modena sotto una bufera di neve o a Piacenza dove non potemmo raggiungere, per una serie di circostanze, la zona dei pullman anconetani e riuscimmo a riprendere la via di casa confondendoci con i tifosi locali, biancorossi come noi. Aneddoti di vita da stadio, insomma».
Come è nata questa idea dello scorporamento legato all’assessorato allo sport?
«Considerando anche la mia delega al turismo si punterà a coniugare i due aspetti. L’Ancona può avere un ruolo centrale auspicando, al contempo, anche un ritorno nelle serie maggiori. Il calcio può essere un indotto economico prezioso, tante città in Italia lo hanno capito battendo forte questa strada».
Sapeva sin da subito di dover rivestire questo ruolo?
«Onestamente ho sempre aspettato le varie ufficialità e non è una frase fatta».
Proseguirà sulla strada intrapresa dal suo predecessore Andrea Guidotti o cercherà di mettere del suo?
«Mentre in alcuni settori della politica comunale serve discontinuità rispetto al passato, la gestione dello sport e dei rapporti con la società Us Ancona è stata decisamente condivisibile. Da parte mia l’auspicio è che possa essere sempre più stretta per il bene del Cavaliere».
Con un centro sportivo da contribuire alla realizzazione che segna un passaggio storico per Ancona calcistica
«Qui sarà fondamentale conoscere le tempistiche per l’inizio dei lavori. Il presidente onorario Mauro Canil in un’intervista sul vostro giornale parlò di 2024 per lo start. Per tutte le pratiche di competenza comunale cercheremo di agevolare il più possibile l’iter».
Anche per il nuovo Dorico siamo alle battute conclusive. Prevede un grande evento per l’inaugurazione?
«Stiamo valutando insieme ai colleghi quali iniziative organizzare per festeggiare degnamente la riapertura dell’impianto. Tra le altre un’idea potrebbe essere quella di recuperare una vecchia tradizione della città andata in soffitta: il palio dei quartieri».
L’incontro con i vertici della società è già avvenuto o è in cantiere?
«Posso solo dire che sarà la priorità di questo mio percorso. Il primo atto che compirò da assessore e avverrà a stretto giro naturalmente».
Durante la visita al Corriere Adriatico nel giorno della propria elezione il sindaco Silvetti ha confessato il suo sogno.
«Si si, ho letto che parlava, sognando, di Serie B nel primo anno da sindaco».
E’ anche il suo di desiderio nascosto o in fondo al cassetto c’è dell’altro?
«I tifosi anconetani hanno dimostrato di meritare, nel corso degli anni, palcoscenici maggiori di quelli attuali. Soprattutto nei momenti di difficoltà. La società sta facendo ampiamente il proprio dovere».
E quindi cosa sta cercando di dire?
«Che cercheremo, per quello che ci compete, di giocare una grande partita che possa far sognare tutti gli anconetani. Ognuno di noi, e qui torno al sogno, spera di vedere nell’arco di qualche tempo le più importanti squadre del calcio italiano transitare al Del Conero». 
 
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