«Oggi, dopo che è passato molto tempo, confermo che quello che ho visto in campo corrisponde alla realtà delle cose, se si vuol parlare di un contatto fisico -sottolinea l'ex fischietto-. E arrivo a dire che il mio errore è stato quello di non aver dato calcio di punizione a favore della Juventus, perché il fatto di non aver fischiato ha fatto pensare che io abbia visto il fallo di Iuliano e non abbia voluto concederlo. Invece io ho proprio visto il contrario. Se fossimo stati nel basket sarebbe stato fallo di sfondamento di Ronaldo, che poi sono le parole testuali che dissi in campo a Pagliuca».
A chi domanda cosa sarebbe cambiato se ci fosse stata la Var, Ceccarini risponde: «In realtà la Var in quell'occasione c'è stata e mi meraviglia che nessuno l'abbia preso in considerazione o abbia fatto finta di niente: in diretta e durante il replay dell'episodio il telecronista di allora, supportato da Collovati e da Chiesa, ex arbitro, ha detto che non era calcio di rigore».
L'ex direttore di gara di dice ancora oggi «dispiaciuto di non aver potuto spiegare la mia versione subito dopo la partita» perché «gli arbitri vivono in un castello circondato da alte mura».
Poi conclude: «Vorrei metterci una pietra sopra, anche se penso non sia possibile. Per me il fatto che quell'episodio abbia fatto perdere lo scudetto all'Inter è un'interpretazione non veritiera: ho valutato quell'episodio in maniera pulita, cristallina e trasparente. I tifosi dell'Inter possono stare tranquilli, da parte mia non c'è mai stata malafede».