Cafu travolto dai debiti, l'ex terzino di Roma e Milan costretto a lasciare casa: cosa è successo al brasiliano

L’incubo finanziario del brasiliano, che ora ha 45 giorni per lasciare la sua casa

Cafu travolto dai debiti, l'ex terzino di Roma e Milan costretto a lasciare casa: cosa è successo al brasiliano
Cafu travolto dai debiti, l'ex terzino di Roma e Milan costretto a lasciare casa: cosa è successo al brasiliano
di Tommaso Cometti
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Giovedì 7 Dicembre 2023, 15:05

Gravi problemi economici, per un ex grande atleta. ​Cafu, ex difensore di Roma e Milan, sta attraversando un periodo negativo: travolto dai debiti, è stato costretto a svendere i suoi beni per pagare i creditori. Inoltre, sempre a causa delle difficoltà economiche, ha dovuto mettere all’asta la villa di famiglia, situata in una delle zone più esclusive della città di San Paolo. 

Il dramma di Cafu

La magione è stata venduta per 4,64 milioni di euro, poco più della metà del suo valore reale (7,42 milioni di euro). Adesso, l’ex terzino dovrà abbandonare la residenza entro 45 giorni. Precedentemente, Cafu ha combattuto facendo appello alla legge brasiliana per non vedersi espropriare la villa. Ma la battaglia giudiziaria è andata male, per questo l'ex calciatore ha dovuto firmare la cessione.

Il capitano del Brasile campione del Mondo 2002 sta vivendo questa situazione, secondo i media brasiliani, a causa di una serie di investimenti sbagliati.

L'incubo avrebbe avuto inizio nel 2019:  all’epoca, il brasiliano aveva subito la confisca di cinque proprietà per i debiti che aveva accumulato attraverso la sua società di management, , con la quale puntava a restare nel mondo dello sport occupandosi delle procure degli atleti.

Dato il progressivo deterioramento delle sue finanze, l'ex campione è arrivato a un’esposizione di 1,5 milioni di dollari (1,62 milioni di euro). «Sono pronto a pagare e a estinguere tutti i miei debiti, anche a costo di dare via le mie proprietà, la mia auto, la casa. Tutto», queste le parole dell’ex calciatore  al giornale Folha de São Paulo, facendo riferimento ai 32 immobili  intestati a suo nome. Il crack finanziario aveva già costretto l’ex calciatore a chiudere dopo 15 anni la Fondazione Cafu, un ente benefico  che aveva lanciato molti bambini brasiliani verso un riscatto sociale e un avviamento professionale.

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