Pronti, partenza, via. Cominciano la gara di ciclismo in 182 ma arrivano in 52. E gli altri 130? Incidenti, forature, il peggio del peggio insomma, tutti insieme. Ma prove non ce ne sono. Il motivo non è un calamità soprannaturale, ma una calamità (per gli scorretti) medico-sportiva. All'annuncio dei controlli antidoping a sorpresa, infatti, durante la competizione in molti si sono ritirati. È successo in Spagna, a Villena, dove era in corso la sesta prova della XL Torneo Interclubs Valle del Vinalopo.
A darne notizia è stato Ciclo 21, portale spagnolo dedicato al ciclismo. Secondo il sito, non è la prima volta che ciò accade. La presenza (o semplicemente le voci) di controlli antidoping in questi eventi di solito provocano valanghe di ritiri o no-show alla partenza. In questo caso le voci non c'erano state e la CELAD (Commissione Spagnola per la Lotta al Doping nello Sport) ha effettuato vari test su diversi partecipanti.
L'attacco ai ciclisti che fanno uso di doping
«Controllo antidoping a Villena = forature e ritiri. Non è una formula matematica, è pura realtà. Vediamo se prendono provvedimenti. A proposito, ho superato il controllo…».
L'organizzazione ha successivamente pubblicato un comunicato con il quale conferma di aderire alle campagne antidoping per salvaguardare lo sport e i partecipanti: «Il Torneo Interclub Vinalopó aderisce alle rigide regole antidoping dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI)».
«Il doping è una trappola che dà ai ciclisti che ne fanno uso un vantaggio ingiusto rispetto a chi gareggia lealmente. Non solo è irrispettoso nei confronti dello sport e dei suoi valori, ma può anche avere gravi conseguenze per la salute dei ciclisti che si dopano», si legge nel comunicato.
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