Il regista Riccioni sulla bambina fermana grande protagonista nel film “Neve”: «La mia Azzurra un talento»

Il regista Riccioni sulla bambina fermana grande protagonista nel film “Neve”: «La mia Azzurra un talento»
Il regista Riccioni sulla bambina fermana grande protagonista nel film “Neve”: «La mia Azzurra un talento»
di Chiara Morini
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Lunedì 2 Ottobre 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 12:07

TREIA - Sono terminate le riprese del film “Neve”, ultima fatica cinematografica di Simone Riccioni, attore e regista, nonché produttore, di Corridonia. Nel cast, tra gli altri, Azzurra Lo Pipero, fermana di 10 anni, e Simone Montedoro, a lungo il capitano Giulio Tommasi in Don Matteo. 

 
Il film è stato girato interamente nelle Marche. Simone Riccioni, dove avete girato il film?
«Tra il Maceratese e il Fermano. A Treia, ma anche a Sarnano, Sefro, Moresco, Civitanova e due scene a Macerata».
Come è andata? 
«È andata molto bene ed è anche stato molto faticoso. Ora passeremo al montaggio, e vedremo come uscirà».
Come ha scoperto la fermana Lo Pipero? 
«Azzurra? Ha un talento straordinario, incredibile. Io cercavo una protagonista per quel ruolo e nel frattempo è arrivata sua madre che voleva iscriverla alla mia scuola. In lei ho visto un grande talento, di provini ne ho fatti tanti, ma lei è stata davvero la più brava di tutti». 
Ha coinvolto (e come) gli allievi della sua scuola di recitazione?
«Sì, tanti, alcuni hanno fatto le comparse, altri figurazioni speciali, altri ancora un piccolo ruolo con le battute. La scuola dà la possibilità di studiare e imparare, ma anche di creare qualcosa. I ragazzi sono stati felici». 
Come si è trovato alla regia? 
«Devo dire abbastanza bene, quando sei produttore, protagonista e regista, e fai anche il montaggio, non è semplice, mi creda è dura, ma spero sia venuto tutto bene». 
Come è nata la storia di Neve, bimba che cresce con la mamma nel centro Italia? 
«Ci lavoravo da cinque anni, poi con me si è aggiunto Fabrizio Bozzetti, due volte premio Solinas, che ha iniziato ad adattarla, per renderla più credibile. Io non sono uno sceneggiatore vero. Abbiamo lavorato ed è arrivato questo film, una bimba che vive con la mamma e che conosce il mio personaggio, perché sono il suo insegnante di recitazione. Sono un ragazzo che fa teatro e anche altri lavori per sbarcare il lunario, un po’ scontroso, ma che deve piacere a tutti».
Il territorio come ha risposto durante le riprese?
«Bene, anzi devo dire benissimo. Nel film ci sono più di 1000 comparse, la gente ha partecipato al film e vi ha contribuito, le comparse sono importanti». 
In attesa di vedere il film al cinema, sarà in tour con lo spettacolo teatrale che coinvolge alcuni suoi allievi… 
«Ecco un’altra bella emozione. Abbiamo fatto due debutti a Fabriano ed erano sold out, ne abbiamo fatti tre al Vaccaj di Tolentino e ancora 3 sold out. Ora il 28 e il 29 ottobre saremo a Porto San Giorgio, poi Corridonia, Macerata».
Si sente più un profeta o un nemo profeta in patria? 
«Io? In realtà mi sento un “nemo profeta” in patria. Io cerco di fare del mio meglio, ma vado avanti nonostante le critiche, che ci sono più che magari in altri posti dove sono meno conosciuto».
Che ricordo ha del regista maceratese Alessandro Valori? Quanto manca?
«Manca tanto, ancora non riesco a credere che non ci sia più.

Non me ne capacito, ancora leggo il suo ultimo messaggio prima che morissei». 

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