Signorine buonasera, domani addio
Tutti i ricordi di Rosanna Vaudetti

Rosanna Vaudetti con Giancarlo Bornigia e Maria Giovanna Elmi
Rosanna Vaudetti con Giancarlo Bornigia e Maria Giovanna Elmi
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Venerdì 27 Maggio 2016, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 12:49

ROMA - «Il passaggio dalla tv in bianco e nero a quella a colori è stato qualcosa di epocale, come lo fu la transizione dal cinema muto al sonoro. Gli italiani all'improvviso si ritrovarono proiettati dal mondo dei sogni a quello della realtà». Solare, cordiale, in gran forma come se il tempo non fosse passato, parla Rosanna Vaudetti (una delle annunciatrici storiche della Rai, insieme a Nicoletta Orsomando, Mariolina Cannuli, Aba Cercato, Gabriella Farinon, Paola Perissi, Annamaria Gambineri). 

 Primo volto di Rai2, la presentatrice originaria di Ancona, classe 1937, è stata anche la prima ad avere l'onore di apparire in un incarnato diverso da una scala di grigi, per il primo annuncio colorato della tv italiana. «Fu in occasione delle Olimpiadi di Monaco - ricorda in un'intervista ma non tutti erano d'accordo: il colore incontrò un avversario nel senatore repubblicano Ugo La Malfa che temeva una possibile spinta verso il consumismo e l'inflazione, mentre Giulio Andreotti diceva che bisognava adeguarsi al resto dell'Europa. Così alla fine si decise per una sorta di compromesso: solo un'annunciatrice a colori durante le Olimpiadi, mentre le altre colleghe continuavano ad andare in onda in bianco e nero. Poi nel '77 il debutto ufficiale del colore sugli schermi Rai, il primo febbraio». E da allora che cosa è cambiato? «All'inizio avevamo, uno, poi due, tre canali, la televisione era uno strumento aggregante. Ora c'è la diffusione di centinaia di canali digitali e delle nuove tecnologie».

 E pensare che Rosanna Vaudetti (attiva in Rai dal 1961 al 1998), dizione perfetta, quattro lingue parlate, una laurea in tasca, inizialmente si era proposta per un concorso radiofonico, poi le venne suggerito di presentarsi al provino per annunciatrici: «Con me - racconta - c'era anche Gabriella Farinon. Si riteneva allora che la professione di annunciatrice non durasse più di qualche anno, il tempo di far abituare il telespettatore alla tv, invece siamo entrate nel cuore degli italiani». Ma non è tutto: «Ho anche condotto per anni Giochi senza frontiere e tanti altri programmi», sottolinea Vaudetti, che ha affiancato Mike Bongiorno in Un disco per l'estate, Vittorio Salvetti in Festivalbar e Corrado in un'edizione di Domenica in nel 1980. Sulle reti Rai ha poi condotto numerose serate speciali o di premiazione e rubriche come Euroshow e il Premio David di Donatello. 

 Tanti i ricordi: tra questi quando, giovanissima, conduceva il programma Amico libro: «Avevo Ungaretti in studio, fu per me una grande emozione, ero una lettrice appassionata». In Rai Vaudetti ha trovato anche l'amore della sua vita, il regista e avvocato Antonio Moretti: «Abbiamo da poco festeggiato 50 anni di matrimonio».   

Le "signorine buonasera" spariranno per sempre dai palinsesti Rai. Domani verrà registrato l'ultimo annuncio, cosa ne pensa signora Vaudetti? «Sono totalmente d'accordo: è una figura ormai obsoleta. È il segno dei tempi che cambiano, di quella rivoluzione iniziata negli anni '90 con il televideo e che ha portato a una tv sempre più interattiva in cui basta un telecomando per controllare i palinsesti.

Oggi, che senso ha? Mi auguro con la stessa convinzione che per queste colleghe, brave, belle, e preparate, l'azienda trovi una mansione all'altezza della loro professionalità e che le ricollochi in una posizione di livello».

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