PORTO RECANATI - Non sarà un tradizionale concerto jazz. Si sa solo che sarà uno spettacolo di musica. Quando hai un palco con Stefano Bollani e un pianoforte, tutto può accadere. Il poliedrico artista si esibirà in Piano Solo all’Arena Beniamino Gigli di Porto Recanti il 7 luglio alle ore 21. Piano Solo è un viaggio tra i tasti del pianoforte che si rinnova ogni sera. Un viaggio senza confini, con una musica che attraversa e sconfessa i generi musicali. La sola regola che rispetta l’artista è quella di rendere omaggio all’arte dell’improvvisazione, grazie all’unione sempre nuova di tutte le note messe insieme in questi venti anni di jam session.
Il risultato incredibile
Ogni volta con un risultato diverso, eppur sempre incredibile. «Nei concerti di Piano Solo mi diverto più io che il pubblico. A me piace improvvisare ogni sera. È una necessità. Sono appassionato di musica per cui, ascoltandomi continuamente, non voglio annoiarmi. E quindi devo suonare sempre qualcosa di diverso» spiega Stefano Bollani al Corriere Adriatico. Il pianista conferma come il suo repertorio sia inevitabilmente cambiato in 20 anni. «Ascolto molta musica per cui le influenze sono numerose e sempre diverse. Alcune sono più evidenti, come la musica argentina, altre meno. Ma chiaramente sono influenzato da tantissima musica» precisa l’artista che nella serata recanatese allestirà una sorta di laboratorio creativo musicale.
Le Marche
«Conosco bene le Marche e ci sono molto legato» osserva Bollani. Che poi prosegue: «Questo si potrebbe dire di tutti i luoghi ma con le Marche questo sentimento è vero e sincero. Un aneddoto che ricordo è legato a Paolo Piangiarelli, uno dei miei primi fan. Era talmente tosto che mi convinse a fare il giurato per il premio Urbani. Da quella volta non l’ho più fatto perché non mi piace giudicare qualcuno. Cosa mi aspetto dal pubblico di Porto Recanati? Il pubblico è sempre diverso. Ogni sera. Forse c’è una caratterizzazione a livello culturale in alcune nazioni. Noti la diversità in Corea e Giappone ad esempio. Detto questo, ogni serata è differente. E dipende dal musicista. Questa è una bella sensazione: sapere che la serata dipende da me e che c’è il pubblico che in silenzio ascolterà la mia musica».
La richiesta
Come di consueto, nella parte finale della sua esibizione, Bollani chiederà al pubblico dieci brani da suonare. «In realtà è un gioco che faccio su di me perché devo creare una musica capace di tenere insieme questi 10 brani. È un esercizio stimolante e ho sempre voglia di farlo. E se ci sono brani che non conosco (ed è capitato) li invento».