Caccamo gran mattatore in “Sesto potere” all’Alaleona di Montegiorgio: «Siamo i cattivi dei social»

Caccamo gran mattatore in “Sesto potere” all’Alaleona di Montegiorgio: «Siamo i cattivi dei social»
Caccamo gran mattatore in “Sesto potere” all’Alaleona di Montegiorgio: «Siamo i cattivi dei social»
di Chiara Morini
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Sabato 6 Gennaio 2024, 01:35 - Ultimo aggiornamento: 16:19

“Sesto potere”, scritto e diretto da Davide Sacco, andrà in scena lunedì, 8 gennaio, alle ore 21, al Teatro Alaleona di Montegiorgio. In scena, tra gli altri, Francesco Montanari e Cristiano Caccamo, quest’ultimo noto attore di cinema e teatro e volto di fiction della Rai (info: 0734961441).

Cristiano Caccamo, quanto è attuale questa storia?

«Totalmente. Innanzitutto noi siamo figli digitali e questo è il periodo perfetto per raccontare questa storia. In “Sesto potere” il mio personaggio fa parte di una squadra di hacker che lavora su commissione, indirizzando la propria attività verso politici, imprenditori o altri ambiti in cui vengano richiesti. Lavoriamo dietro incarico per creare fake news che diventino realtà. Inizialmente la trama prevede che creiamo fake news contro avversari politici del partito committente, ma poi cambiamo “bersaglio”». 

Quanto serve una rappresentazione di questo tipo oggi?

«Alla fine dello spettacolo speriamo di aver suscitato un pensiero negli spettatori, una riflessione che inviti ad andare a fondo rispetto a una notizia appena letta solo sui social. Perchè quando è falsa e la notizia si diffonde, crea opinione senza che si sappia la vera verità».

Come pensa si possano smontare le fake news?

«Purtroppo è difficile smontarle, per farlo serve una potenza mediatica altrettanto forte rispetto a quella che ha generato le fake news che si lanciano nel web e, come dicevo, poi non si smontano».

In scena rappresentate un po’ il lato “cattivo” dei social?

«Sì, ma dovrei dire piuttosto il lato cattivo di internet, visto che proprio la rete è la fonte primaria di informazione per le persone».

Caccamo, qual è, invece, il suo rapporto con i social?

«Me ne sto un po’ allontanando, soprattutto da Instagram.

Ritengo che i social non siano brutti, a patto che si riesca a tenere separata la propria vita personale da quella pubblica. A me non piace raccontare la mia vita privata lì».

Interpreta ruoli di buoni e cattivi: quali le piacciono di più?

«Mi diverte particolarmente interpretare i ruoli che sono più lontani dal mio modo di essere. Vede questo è dovuto al fatto che rischio di annoiarmi se impersono ruoli troppo simili al mio modo di essere. Preferisco qualcosa di diverso per divertirmi».

Il ruolo che ancora non ha interpretato ma vorrebbe?

«Mi piacerebbe molto impersonare un supereroe».

Perchè?

«Non so spiegarle il motivo, so solo che mi intriga l’idea di essere un supereroe o anche interpretare il ruolo del cattivo in una storia con supereroi».

Quando non recita cosa le piace fare?

«Cucinare e mangiare tanto!».

Nelle Marche allora si troverà bene.

«Peccato, ci vengo solo per un giorno. Recentemente ho girato qui la fiction di Ruffini su Giacomo Leopardi, poi ho tanti amici a Fabriano, dove in passato sono stato a lungo per girare “Che Dio ci aiuti”. Ho scoperto un mare che non immaginavo potesse esserci: stupendi Sirolo e altre zone».

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