PESARO Un concerto-coreografia sospeso fra ambiente sonoro e spazio fisico, tra suoni mediorientali ed elettroacustici è quello in scena oggi, alle ore 17, al Teatro Rossini all’interno del Pesaro Danza Winter che ieri ha presentato, nella Sala della Repubblica del teatro, la seconda tappa del progetto Orestea di Enzo Cosimi, un concerto performance site specific. Oggi, sul palco del Rossini, potremo assistere a Maqam di Michele Di Stefano e Lorenzo Bianchi Hoesch, con Amir ElSaffar e i danzatori di mk/KLm.
L’organizzazione musicale
Maqam è una parola araba che significa molte cose: luogo, posizione, stazione, scala e soprattutto il sistema di organizzazione melodica della musica araba tradizionale, una tecnica di improvvisazione largamente praticata in tutto il Medio Oriente. Tutti questi significati alludono alla transitorietà, al manifestarsi di una posizione tesa verso un “avvenire immediato” che è lo spazio di una forma spettacolare sospesa tra concerto e coreografia. La nebulosa di corpi di mk - Biagio Caravano, Andrea Dionisi, Sebastiano Geronimo, Luciano Ariel Lanza, Laura Scarpini, Francesco Saverio Cavaliere, Francesca Ugolini - incontra dal vivo l’interconnessione tra la musica orchestrata da Lorenzo Bianchi Hoesch e il canto di Amir ElSaffar, non solo uno dei protagonisti più promettenti del jazz contemporaneo ma anche un profondo conoscitore della tradizione del maqam iracheno.
La relazione compositiva tra ambiente sonoro e coreografico è fatta di eventi elementari, discontinui e puntiformi, che lasciano sciogliere nel canto l’intreccio della sostanza corporea e musicale.
Fondata nel 2000 da Michele Di Stefano, artista associato di Triennale Milano Teatro per il triennio 2022-2024, mk è una delle compagnie di danza di punta della scena italiana. La ricerca coreografica del gruppo interroga l’ambiguità degli stati corporei e le loro alterazioni. La compagnia presenta i sui lavori in tutto il mondo, con recenti tournée in Indonesia, USA, Giappone, Perù, Germania, Francia, Ungheria, Spagna, Portogallo. Le loro ultime opere propongono formati e ambienti performativi diversi, in collaborazione con altri artisti.