Omaggio a Nick Drake al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare

Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo
Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo
di Andrea Maccarone
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Sabato 9 Novembre 2019, 04:35
SANT'ELPIDIO A MARE - Un omaggio alla poetica e alla musica di Nick Drake. Oggi sabato 9 novembre al Teatro Cicconi di Sant’Elpidio a Mare, Roberto Angelini e Rodrigo D’Erasmo portano in scena “Way to blue”. Uno spettacolo interamente dedicato al grande artista inglese, scomparso prematuramente a 26 anni nel 1972. Inizio ore 21.
Roberto, come ha conosciuto la musica di Nick Drake?
«Era il ‘99 e stavo in studio a registrare il mio primo disco. Stavo eseguendo un pezzo con arpeggio di chitarra, voce sussurrata e quartetto d’archi. Un ragazzo presente in quel momento mi disse che gli ricordava Nick Drake. Non sapevo minimamente chi fosse, così andai a cercare la sua musica. Mi si aprì un mondo».
E da quel momento cosa è successo?
«Studiai minuziosamente la musica di Nick Drake e scoprii che anche Rodrigo (D’Erasmo, ndr) era un estimatore. Decidemmo di registrare alcune cover e di farne un disco: “Pong Moon”, citazione del celebre disco di Drake “Pink Moon”».
I fan di Nick Drake sono molto esigenti. Come presero il vostro tributo?
«Ci avvicinammo a questi brani con enorme rispetto, quasi fosse un patrimonio sacro e preziosissimo. Prima di registrare il disco chiedemmo diversi pareri a professionisti del settore. Ci dissero che il prodotto era molto buono e assolutamente credibile. Lo portammo dal vivo poche volte, mantenendo fede il più possibile all’originale. Fu molto apprezzato».
Oggi, a distanza di molti anni da “Pong Moon”, tornate con un progetto più strutturato. 
«Sì, il nostro omaggio a Nick Drake è diventato anche un documentario che sarà trasmesso su Sky Arte ed è stato presentato al Festival del Cinema di Roma. Ci sono molte interviste anche ad altri artisti italiani come Manuel Agnelli, Niccolò Fabi. Tutti fan di Nick Drake».
Che cosa significa per lei e Rodrigo questo spettacolo?
«Non è solo un omaggio ad un artista che ha toccato le nostre vite, ma ha un significato molto profondo. Ad esempio, dopo i primi concerti dall’uscita di “Pong Moon”, Rodrigo ha conosciuto Manuel ed è entrato negli Afterhours. Io ho lavorato con Robert Kirby, arrangiatore di Nick Drake».
Ha mai avuto la possibilità di conoscere i luoghi dove ha vissuto Drake?
«Sì, proprio durante le riprese del documentario. Siamo andati a Tanworth In Arden, la piccola cittadina nel nord dell’Inghilterra dove Nick è nato, cresciuto e purtroppo morto».
Cosa le ha lasciato quest’esperienza?
«La consapevolezza di essere sempre sé stessi senza preoccuparsi di dover avere per forza un grande consenso di pubblico. Nick Drake era praticamente sconosciuto finché era in attività. E’ diventato un artista di culto e noto in tutto il mondo solo dopo».
Potrà avere un seguito questo spettacolo?
«Dopo il tour, sia io che Rodrigo saremo impegnati in altri progetti. Lui avrà da fare con gli Afterhours, io sarò in tour con Niccolò Fabi. Però stiamo già pensando a qualcosa sul 2020. Magari organizzeremo delle proiezioni del documentario con annesso concerto». 
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