Mameli, la serie Rai sul giovane che ha scritto l'Inno d'Italia: «È stata la prima rockstar»

Il 12 e 13 febbraio, su Rai1, la storia di Goffredo Mameli, il poeta genovese che partecipò ai moti del Risorgimento e morì per l'idea della patria

Mameli, la serie Rai sul giovane che ha scritto l'Inno d'Italia: «È stata la prima rockstar»
Mameli, la serie Rai sul giovane che ha scritto l'Inno d'Italia: «È stata la prima rockstar»
di Paolo Travisi
3 Minuti di Lettura
Domenica 11 Febbraio 2024, 19:23

Ci ricordiamo di lui, ogni volta che sentiamo l'Inno d'Italia. Ma la figura di Goffredo Mameli non è mai stata raccontata prima sul piccolo schermo. Ci ha pensato la Rai, con Mameli - il ragazzo che sognò l’Italia, miniserie in due puntate (12 e 13 febbraio) in prima serata su Rai1, a svelarci la breve ed impetuosa vita di un protagonista del Risorgimento italiano. 

Chi era Mameli

«Sapevo veramente poco di Mameli, poi ho studiato ed ho scoperto l'essenza di questa persona. Ha scritto questo canto per far capire alle persone che non erano da sole. Goffredo è ricco di sfumature bellissime, ama, crede nell'amicizia, nell'uguaglianza e nella libertà e sfrutta la sua fama per fare l'Italia e gli italiani», sono le parole che il giovane attore, Riccardo De Rinaldis Santorelli, ha usato per raccontare il personaggio a cui ha dato vita. 

Genovese, poeta e patriota, il giovane Mameli, scrisse il 10 settembre del 1847, Il Canto degli italiani, (poi musicato da Michele Novaro) - questo il nome che venne dato a quello che nel 1946 diventerà l'inno della Repubblica Italiana - poi prese parte ai moti rivoluzionari e morì non ancora ventiduenne, a causa di una ferita a una gamba riportata durante gli scontri a Roma.

Storia polverosa

Obiettivo della serie, è togliere «togliere la polvere dal Risorgimento. Una polvere che è la retorica che lo ha fatto diventare noioso anche per i giovani che, invece, ne dovrebbero essere orgogliosi» ha detto Agostino Saccà, produttore della serie, che punta a raccontare il coraggio di questo ventenne, come fosse la «prima rockstar della storia», ha sottolineato la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati, che ha aggiunto: «abbiamo cercato una chiave popolare che potesse permetterci di entrare in un momento fondante della storia del nostro Paese, quella di una ragazzo di 19 anni che scrive l'inno, che noi ancora cantiamo e muore a quasi 22 per difendere una patria che ancora non c'era».

Ideali e passione

Intento degli autori, infatti, è stato quello di modernizzare questi giovani ottoecenteschi, pieni di passione, ideali e desiderio di cambiamento, all'interno di un cornice storica determinante per la futura Italia, mentre il produttore di Mameli, Saccà, ha annunciato che è in corso di lavorazione anche un progetto sulla vita di Cavour.

Mameli, molto reclamizzato dalla Rai durante tutti i 5 giorni del Festival di Sanremo, arriva subito dopo la kermesse canora perché «è uno dei momenti in cui il senso di unità nazionale è più presente.

L'anno scorso il Festival è stato aperto dall'Inno». 

«Grazie a questa miniserie - hanno aggiunto i due registi Luca Lucini e Ago Panini - facciamo scendere dai piedistalli i nomi dei busti e delle strade e scopriamo che erano veri».

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