Luca Barbarossa ospite a Recanati
tra Neri Marcorè e olive all'ascolana

Luca Barbarossa
Luca Barbarossa
di Stefano Fabrizi
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Venerdì 8 Aprile 2016, 22:07 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 17:21
RECANATI - Il 9 aprile scocca a Recanati l'ora dell'atteso appuntamento con il concerto in anteprima nazionale dei 16 artisti finalisti di Musicultura 2016, le nuove scommesse artistiche del Festival sono pronte ad esibirsi sul palco del Teatro Persiani, già sold out. Chi non è riuscito a trovare posto avrà comunque modo di farsi un'idea della musica, delle parole e delle idee degli artisti in concorso seguendo sul canale youtube di Musicultura la diretta streaming. Ospite e testimonial dei finalisti Luca Barbarossa, felice con l'occasione di tornare nelle Marche.

Musicultura, una manifestazione che conosce… ha già in mente cosa farà?
Nulla di definito. Sarò accompagnato da un mio amico chitarrista e insieme daremo vita a un set acustico. Quali canzoni fare lo deciderà il pubblico, nel senso che vedrò quale umore… tira. 

Da "Roma spogliata" (1981) a "L'amore rubato" passando per "Via delle storie infinite" fino all'ultimo album (2015) come è cambiata la musica cantautorale italiana?
Lo spirito dei cantautori è sempre lo stesso: la voglia di tradurre in musica e parole le proprie inquietudini. E' cambiato sicuramente il contesto. Ora siamo globali. Non possiamo rimanere immuni dalle cose che accadano: guerre, immigrazioni, integralismi sono dentro le case di ognuno di noi. E il condizionamento umorale che mantiene alta l'attenzione dell'anima fa la differenza con la canzone pop. Certo le sonorità non sono quelle degli anni '70 e gli imput possono essere diversi, ma la base di partenza è sempre la stessa.

Il suo esordio fu con le canzoni folk americane. Cosa ne pensa di De Gregori che porta in tour i brani di Bob Dylan e proprio oggi sarà a Senigallia?
Mi onoro di avere la sua amicizia. In sette anni di Social Club è l'artista che più volte, oltre 10, è venuto a farmi visita. Ed ogni volta è stata una festa. Direi che con il passare degli anni Francesco è diventato più… social e divertente. Con le canzoni di Dylan ha fatto un'operazione di grandissimo valore nobilitato dalla sua poetica e mettendo in risalto la grande musicalità dell'artista americano non solo nella sfaccettatura del menestrello ma anche in quella dell'innovatore con "Like Rolling Stone". De Gregori è una pietra miliare della nostra musica.

Social Club, un successo che si è consolidato negli anni, qual è la formula di tale longevità?
Il rispetto di chi ti sta ascoltando. E da questa base la produzione di contenuti genuini, evitando filtri e ingessature. Gli ascoltatori se ne accorgono e premiano con una incredibile condivisione sui social tra "mi piace" e commenti. La musica in diretta della Social Band con la quale prepariamo gli arrangiamenti degli ospiti che ci vengono a trovare, ma sempre pronta anche all'improvvisazione è sicuramente un valore aggiunto. Inoltre, la possibilità di vedere la radio in streaming ne accresce il senso di appartenenza e di complicità. Comunque, il grazie va sicuramente alla dirigenza Rai che ci ha creduto, ci crede e ci investe in questo progetto.

Cantanti che diventano conduttori: lei al Social Club, Pausini al varietà, Ruggeri in vari format: mancano i conduttori o mancano i cantautori? 
Non manca nessuno. Si è semplicemente guardato all'America dove un artista si deve saper muovere a 360 gradi. 

Condurrà il Concertone del Primo Maggio, quale impronta pensa di dare alla manifestazione?
Ci stiamo lavorando. Comunque, sarà l'occasione vera di fare il conduttore nel senso letterale: cioè accompagnare gli artisti sul palco e fare da filo d'unione. Con questo concerto si celebra e si rinnova il diritto al lavoro e lo si fa davanti a una pizza straordinaria, unica al mondo.

A teatro con "Attenti a quei due" con Neri Marcorè. Cosa apprezza dell'artista marchigiano?
Che dire? Solo un lungo elenco di aggettivi positivi: Neri è geniale e creativo anche nell'improvvisazione, è una persona unica con una umanità e generosità fuori dall'ordinario. E la sua grande cultura è una scelta che si riflette anche nel lavoro sempre onesto e trasparente. Tutte qualità che ormai la gente conosce e apprezza e che fa scegliere il "prodotto" Marcorè a occhi chiusi.

Il 15 aprile sarà il suo compleanno … come pensa di passarlo?
Sarò con Neri a casa sua a mangiare olive all'ascolana.
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