Jerry Calà e gli anni '80
Un successo al Donoma

Jerry Calà e gli anni '80 Un successo al Donoma
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Sabato 22 Febbraio 2014, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 18:19

CIVITANOVA – Non ha fatto niente per smorzare le polemiche su Sanremo. Anzi venerd sera Jerry Cal ci ha dato dentro. Fra una canzone e un’altra. Piccola parentesi piccante di una serata stracarica di divertimento. Il noto “cantantattore” è stato ospite della rassegna con "Love is in the Air Teather", il fortunatissimo format ideato e diretto da Aldo Ascani. Sold out fin dall’ora di cena. Tutti desiderosi di rituffarsi nella spensieratezza e nel mondo patinato degli anni ’80. Nella situazione di crisi attuale si accentua sempre più il desiderio di evasione e la memoria di quegli anni mitici, si sa, non viene scalfita dal tempo. Anzi, viene miracolosamente eccitata da quello che fu un po’ il simbolo di quell’epoca. Con i suoi film e le sue canzoni.

Jerry Calà costruisce uno show molto intelligente e ruffiano da questo punto di vista. Ma lo fa con la credibilità di chi quegli anni li ha vissuti e interpretati a pieno. E ancora oggi ne trae la linfa vitale (ed economica) della sua esistenza. Analisi sociologiche a parte, nei suoi spettacoli ci si diverte eccome. Grazie alle canzoni innanzitutto, suonate da una superband solo di 3 elementi che però fa l’effetto di un’orchestra. Ma anche grazie alle parole, alle immagini, ai racconti, agli incontri rivissuti, le spiagge di Rimini Riccione, le birre di Vasco Rossi e tanto altro ancora.

Con simpatici intermezzi sulla attualità. Come il “vaffa” di cuore a Sanremo e Fazio. Reo di aver ricordato tutti gli artisti scomparsi ma di non aver fatto memoria di un grande cantautore e poeta come Franco Califano a quasi un anno dalla sua morte. Imperdonabile per Calà. Soprattutto se il motivo è essenzialmente di natura politica. Ma ci pensa lo stesso Jerry a ricordare Califano, con “Un tempo piccolo” e “Tutto il resto è noia” cantate a gran voce. Applausi. E fra i “Sapore di sale” e i “Sapore di mare”, canzoni e film, ricordi e “libidini” singole e doppie, si è arrivati a fine serata con un memorabile “I like Chopin”, quel piano che, come dice Jerry, è il simbolo di un’epoca. “Perché possono toglierci tutto ma non la nostra voglia, quello che siamo”. Amen.

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