Muse, due opere sull’amore: Il flauto magico e Carmen di Bizet-Brooks sono le produzioni per l’autunno

Muse, due opere sull’amore: Il flauto magico e Carmen di Bizet-Brooks sono le produzioni per l’autunno
Muse, due opere sull’amore: Il flauto magico e Carmen di Bizet-Brooks sono le produzioni per l’autunno
di Fabio Brisighelli
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Mercoledì 15 Febbraio 2023, 04:25 - Ultimo aggiornamento: 11:21

La direzione del Teatro delle Muse ha voluto fare le cose per tempo, anticipando al corrente mese di febbraio i titoli della stagione lirica per l’anno in corso. È un’anteprima, quella presentata ieri al Ridotto, a cui farà seguito la completa articolazione delle voci dei vari protagonisti. La stagione si apre venerdì 29 settembre (ore 20.30) con “Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Mozart, con replica domenica 1ottobre (ore 16.30); segue venerdì 13 ottobre (ore 20.30), con replica domenica 15 (ore 16.30), “La tragédie de Carmen”, dall’opera di Bizet.
L’accoppiamento singolare

 
Il direttore della stagione lirica Vincenzo De Vivo, affiancato da Velia Papa, direttrice del Teatro, ha dato conto con la sua proverbiale efficacia espressiva dell’interessante quanto singolare accoppiamento, che vede per la prima volta alle Muse l’ultimo capolavoro teatrale del genio salisburghese, con i suoi due giovani protagonisti, Tamino e Tamina, che rappresentano, attraverso l’amore, l’unione più alta dell’uomo e della donna, che essi raggiungono attraverso un difficoltoso itinerario verso il Regno della Luce. L’opera è cantata nella lingua originale con i dialoghi parlati, nella tradizione del “Singspiel” tedesco, fatto appunto di recitazione e di canto. La regia è dello jesino Luca Silvestrini, che vanta una significativa carriera di coreografo; la direzione, alla guida dell’Orchestra Sinfonica “G. Rossini”, è affidata al maestro Giuseppe Montesano.
Il secondo titolo in cartellone è un’interessante piéce teatrale che il compositore Marius Constant, il drammaturgo Jean-Claude Carrière e il regista Peter Brook trassero negli anni Ottanta dall’opera di Bizet e dalla novella di Merimée. Anch’essa alterna i dialoghi parlati ad arie, duetti e pezzi d’insieme in lingua francese come nella celebre opéra-comique da cui è tratta. La regia è di Francesca Lattuada, anch’essa coreografa. Due esperti di danza alla regia, dunque: la lirica che afferma se stessa non rinunciando a dialogare con le altre arti. La direzione dell’orchestra, sempre la “Rossini”, è di una bacchetta al femminile, l’argentina Natalia Salinas. 
Questa rielaborazione bizetiana - ha precisato De Vivo - che all’uscita ha riscosso successi a Roma, a Spoleto e in altre sedi teatrali, si avvale di 15 strumentisti e di 4 cantanti (i quattro protagonisti dell’opera: Carmen, Don José, Escamillo e Micaëla), con sonorità d’insieme già proiettate nel ‘900. Lo stesso riferimento alla novella di Mérimée accoglie alcune varianti presenti nel testo originale: Escamillo che muore in arena, Carmen che accetta da José un ultimo viaggio prima di essere uccisa. Le due proposte artistiche - ha concluso De Vivo - vogliono dar conto di una vocazione internazionale del nostro teatro attraverso la valorizzazione dei talenti italiani.
Velia Papa, per parte sua, ha messo in evidenza il mantenimento dei prezzi applicati in precedenza: dall’8 di marzo partono le riconferme degli abbonamenti, dal 5 aprile i nuovi abbonamenti e dal 20 aprile i biglietti.

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