Scomparso a 80 anni il grande tenore jesino d'adozione Giorgio Merighi

Giorgio Merighi
Giorgio Merighi
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Domenica 12 Gennaio 2020, 17:44
JESI -  Nel firmamento del belcanto si è purtroppo spenta un’altra stella. Giorgio Merighi, un grandissimo tenore, ci ha lasciato ieri, dopo una malattia che per anni lo ha fiaccato. Non era nato a Jesi, ma a Denore, vicino Ferrara il 20 febbraio 1939. A Jesi arrivò poco dopo ma già il suo futuro di tenore era scontato. Con la famiglia per motivi di lavoro, arrivò molto piccolo a Jesi, e partecipò subito al coro dei bambini della cittadina che lo aveva accolto. Studiò con Don Giovanni Paccapelo e col Maestro Leondino Ferri.

La carriera iniziò a vent’anni
Ha studiato al Conservatorio Rossini di Pesaro e a vent’anni era pronto al grande salto, bello, alto, bravo. Debuttò giovanissimo al concorso di Spoleto, magari impaurito, ma come Riccardo ne “Un ballo in maschera” stracciò gli altri concorrenti e fece contenti tutti gli jesini che avevano riempito diverse corriere (ora bus) per fargli il tifo. Basta qui, all’apparenza. Studiò come un matto, i migliori teatri italiani si segnarono il suo numero di telefono. Aveva voglia di cantare e di palcoscenico. Dal 1963, in Bohéme con Mirella Freni alla Scala, salpò. Lui, uomo di pianura e di collina, vide aprirsi le porte dei maggiori teatri del mondo. La sua voce, limpida, cristallina, con un fraseggio che incantava, conquistò tutti. 
 
Diresse per tre anni il Pergolesi
Giorgio amava Jesi, visceralmente, anche se ha cantato in tutto il mondo ed era considerato uno dei migliori in circolazione, tornava spesso, ricoprendo anche il ruolo di direttore artistico, dal 1992 al 1994, del Pergolesi di Jesi. Dal 2012 era presidente onorario dell’Accademia Musicale Gaspare Spontini di Maiolati Spontini. La camera ardente è stata allestita alla Casa del commiato di Bondoni a Castelplanio. Le esequie mercoledì alle 15 nella chiesa di San Filippo. 
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