La band pesarese The Faccions in una performance alla Fabbrica Urbana di Fano: «Sarà un’apocalisse di suoni e voci»

La band pesarese The Faccions
La band pesarese The Faccions
di Elisabetta Marsigli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 24 Dicembre 2021, 12:35

FANO - “La Cattedra di Notre Dame”, l’ultimo lavoro di The Faccions si trasforma in una performance che si svolgerà domenica, 26 dicembre, alle ore 18,30, alla Fabbrica Urbana, uno spazio privato a Fano, in via Montevecchio 57. Si tratterà di un percorso su 5 stanze per 5 quadri di un’apocalisse domestica al rallentatore, in un continuo circuito di protezione, punizione e autoassoluzione, accompagnato dalla “guida poetica” di Topazio Perlini. La performance ha lo stesso nome del disco e conclude il progetto “Beauty Rules” realizzato durante il lockdown nell’ambito di Marche Palcoscenico Aperto con la collaborazione di Black Marmalade Records.
La band
The Faccions, dopo essersi incontrati da studenti di cinema d’animazione alla Scuola del Libro di Urbino, suonano insieme ormai da oltre 20 anni e nel tempo hanno sviluppato vari progetti che spaziano dall’Art Rock al Pop sperimentale. Non hanno un repertorio fisso e spesso amano reinventare i propri live. Con i loro ultimi lavori si sono avvicinati sempre di più alle arti performative mantenendo il fuoco sul suono e sulla sua dimensione gestuale e spaziale. E proprio da qui è partita l’idea di questo ultimo particolare progetto Beauty Rules, dedicato a un massimo di 50 partecipanti a cui è stata spedita una scatola che conteneva piccoli oggetti e immagini, resti, tracce, ricordi, insieme a una chiavetta usb con una traccia musicale suonata da un singolo strumento. Una specie di kit per la sopravvivenza.
L’idea
«L’idea centrale è stata quella di uno sviluppo del progetto intorno ai concetti di singolare e plurale - spiega Rodolfo Brocchini dei Faccions -. Ogni traccia musicale contenuta nelle scatole può esistere da sola o può essere rimescolata con altre tracce e riemergere completamente nuova all’ascolto. L’isolamento per la pandemia risveglia con forza il senso di una comunità e comunità è anche un’insieme di storie, tracce di realtà presenti e passate». La Cattedra di Notre Dame è un lavoro diverso dai precedenti della band, proprio perché realizzato con una registrazione frammentaria. «I brani sono stati assemblati un po’ alla volta e, inoltre, ci sono molte “voci” rispetto al disco precedente che era quasi strumentale. - prosegue Brocchini - Le tante voci sono anche di tanti amici musicisti: questo ha portato ad avere brani che sono storie a se stanti, ricche di personaggi balordi in una sorta di bestiario italiano. Questo unito a tanti stili musicali e atmosfere, molto diversi fra loro». 
Il disco
Il disco, disponibile da domenica, esce per “I dischi di plastica” e “Black Marmalade Records”, ormai punto di riferimento importante per la produzione musicale pesarese, che ha dato un apporto fondamentale a questo progetto, partendo dalla distribuzione delle scatole: «Leonardo D’Elia del Black Marmalade ci aveva notato all’interno di Oceano Adriatico.

La sua è una realtà importante, sviluppata con passione da un ottimo intenditore di musica». Sono state realizzate solo 200 copie del disco, di cui 50 andranno ai partecipanti al Beauty Rules.

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