Franco Arminio con “La meraviglia delle cose umane” oggi al Velluti di Corridonia

Franco Arminio con “La meraviglia delle cose umane” oggi al Velluti di Corridonia
Franco Arminio con “La meraviglia delle cose umane” oggi al Velluti di Corridonia
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Sabato 16 Marzo 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 13:22

Poeta, scrittore e paesologo, Franco Arminio porta la sua poetica al Teatro Velluti di Corridonia, oggi, sabato 16 marzo, alle ore 21,15 nell’ambito del Rivela Festival, per un evento dal titolo “La meraviglia delle cose umane” promosso da Eclissi Eventi (info e prenotazioni 3924450125). La serata sarà un mix tra spettacolo e un dialogo con gli spettatori.

Franco Arminio, quanto è meravigliosa l’umanità?

«Per fortuna l’umanità ha la sua bellezza. Spesso la scena del mondo è in mano a persone violente. Fuori dal cono della fama ci sono tante persone meno conosciute, ma cariche di umanità».

Quanto aiuterebbe una maggiore gratitudine?

«Bisognerebbe averne molta, verso il corpo, verso i luoghi, verso i morti: dobbiamo sempre accorgerci che siamo immersi nei luoghi, apparteniamo al mondo, incontriamo sul nostro cammino anche altre persone».

Come mai hai messo la gratitudine nel titolo della sua ultima raccolta, “Canti della gratitudine”?

«Devo dire innanzitutto che io sono arrivato tardi a questo sentimento. Mi lamentavo molto, come tutti ero molto scontento. Accade quando si hanno grandi aspettative, invece quando siamo svegli basterebbe quello per sentirci grati e contenti. Nient’altro».

Oggi invece con la corsa a like e follower si è scontenti…

«Banalità, dovremmo vivere la nostra giornata in modo interessante, guardando alle bellezze del mondo, penso a paesaggi o molto altro».

Perchè è importante la poesia oggi?

«Serve per potersi accorgere del mondo, per vedere il mistero della realtà, noi stessi e tramutare il sentimento di precarietà in gioia, bellezza e appunto anche gratitudine».

Perchè si è dedicato alla poesia e cosa è per lei?

«É questo prendere atto delle difficoltà.

Potrei definire la poesia come mezzo di “manutenzione delle fragilità”. La poesia produce effetti anche nel corpo, non è una lingua inerte per noi. La poesia è anche una medicina senza effetti collaterali».

La chiamano paesologo, perché?

«Ho viaggiato molto e osservato tanto. Organizzo festival e le mie attività si svolgono attraverso due filoni: quello dove racconto e l’altro, più politico, rivolto alla tutela, valorizzazione e difesa dei paesi. Anche portando alta l’attenzione».

Possiamo concludere che la poesia aiuta il mondo?

«Già è tanto quanto ho detto finora, intendo dire tutte le cose che può fare la poesia, aiutano. La poesia ci dà una mano ad assumere una postura migliore verso la vita e il mondo».

A proposito di meraviglia e gratitudine, come accosta questi due sentimenti alle Marche?

«É una delle regioni dove vengo più spesso, ricevo sempre tanti inviti. Avete un mare bello, colline celebrate, montagne a me molto care. Sono molto belle le città e i paesi dalle piccole concentrazioni urbane rispetto a zone della mia Campania dove la concentrazione è molto elevata. Nelle Marche c’è tanta letteratura, molti paesi da vedere e gli abitanti sono stupendi, dotati di una meravigliosa operosità».

Chiara Morini

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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